Gas: l’Italia firma nuovi accordi con i paesi africani per le forniture

Algeria, Repubblica del Congo e Mozambico forniranno al nostro Paese il 40% del fabbisogno di gas che sostituisce quello russo. La missione diplomatica dei ministri italiani sta ottenendo i risultati sperati

La missione italiana in Africa per siglare nuovi accordi per la fornitura di gas si sta rilevando un successo. I ministri Luigi Di Maio e Roberto Cingolani, accompagnati dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, sostituiscono il premier Mario Draghi risultato positivo al Covid e si trovano oggi in Congo dove hanno firmato l’intesa con il ministro degli Esteri congolese Jean-Claude Gakosso.

L’Italia sta chiudendo le contrattazioni con Algeria, Angola, Congo e Mozambico, l’obbiettivo dell’Italia è quello di raggiungere entro il 2023 a rimpiazzare il 50% dell’energia fornita finora dalla Russia. Bisogna ottenere li stoccaggi di 12 miliardi di metri cubi di gas entro l’inverno.

LA MISSIONE IN CONGO

L’accordo con la Repubblica del Congo prevede “l’accelerazione e l’aumento della produzione di gas in Congo, in primis tramite lo sviluppo di un progetto di gas naturale liquefatto (Gnl) con avvio previsto nel 2023 e capacità a regime di oltre 3 milioni di tonnellate all’anno (oltre 4,5 miliardi di metri cubi/anno). L’export di Gnl permetterà di valorizzare la produzione di gas eccedente la domanda interna congolese” si legge da una nota stampa diffusa dall’Eni.

GLI ACCORDI CON L’ANGOLA

Per la prossima settimana è previsto l’incontro con le istituzioni dell’Angola per siglare un nuovo accordo. “Abbiamo raggiunto un altro importante accordo con l’Angola per l’aumento delle forniture di gas – afferma il ministro Di Maio -. Si conferma l’impegno dell’Italia a differenziare le fonti di approvvigionamento: un’azione costante a difesa delle famiglie e delle imprese italiane“.

Si tratta di un importante accordo che dà impulso alla partnership fra Italia e Angola nei settori delle rinnovabili, dei biocarburanti, del Gnl e della formazione in ambito tecnologico ed ambientale”, ha dichiarato invece Cingolani -. Non solo un passo avanti nella diversificazione delle sorgenti di gas, ma anche un’importante contributo al sostegno della transizione ecologica globale“.

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