25 aprile: contestata la Brigata Ebraica durante il corteo

Contestazioni alla Brigata ebraica durante il corteo del 25 aprile a Milano. Momenti di tensione si sono verificati tra Porta Venezia e via San Damiano.

“Fuori l’Italia dalla Nato” hanno urlato a più riprese ai lati del corteo tra la folla e poi all’incrocio con la Circonvallazione.

Proteste dallo stesso gruppo anche verso il Pd, definito “partito guerrafondaio” favorevole alle spese militari. “Niente soldi alle armi – urlano i manifestanti – niente tagli a scuola e sanità”. Carabinieri, polizia e il servizio d’ordine sono intervenuti tenendo separati i contestatori dal resto dei manifestanti.

«Non un solo uomo, né soldi per la guerra — cantano — fuori la Nato dalla nostra terra. Fuori il Pd dal 25 Aprile. Fuori la Nato dal corteo. Letta servo della Nato». Con il Pd, al corteo, c’è il segretario Enrico Letta. Che ascolta i cori e risponde: «Questo corteo è casa nostra. La Costituzione è casa nostra, l’antifascismo è casa nostra. Questa è la democrazia. Rispetto quello che dicono ma siamo convinti che stiamo facendo le cose giuste. E anche la solidarietà al popolo ucraino è casa nostra. Il presidente Mattarella ha chiarito che in Ucraina c’è resistenza contro l’invasore russo»

La presenza Ucraina al corteo

C’è una grande presenza ucraina al corteo, con slogan come «Gloria all’Ucraina». Gianfranco Pagliaruolo, presidente dell’Anpi, ha commentato, davanti alle bandiere della Nato e degli Stati Uniti: «Sono inopportune. Ogni Resistenza è diversa. Non replichiamo a chi ci critica con le offese. Sì al tavolo di trattative per far cessare la guerra Russia-Ucraina. Pericoloso l’invio delle armi».

Le contestazioni al Pd? «Un grave errore — ha dichiarato Pagliarulo — Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria. Perché non può essere che comune l’obiettivo della Pace in una situazione così grave come quella dell’Ucraina e dell’Europa».

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