L’impresario Claudio Fiori si suicida bevendo acido muriatico: l’impresa doveva chiudere

Claudio Fiori era all’interno degli uffici della Sce elettronica a San Clemente, quando si è tolto la vita bevendo l’acido. Poi ha contattato il 118 ed è deceduto in ospedale

Si è suicidato dopo aver bevuto dell’acido muriatico Claudio Fiori, imprenditore. Non ha lasciato alcun messaggio per spiegare le ragioni del gesto estremo, commesso all’interno degli uffici della sua ditta, Sce elettronica di San Clemente. L’uomo, 60enne, ha bevuto l’acido e poi, distrutto dalle lacerazioni ha contattato il 118.

Claudio Fiori-meteoweek.com

I soccorritori sono giunti subito sul posto e lo hanno portato in nosocomio, dove però è deceduto. Fiori non ha lasciato messaggi né sul pc, né su un biglietto in ufficio. Da tempo la sua impresa che ha 15 dipendenti stava risentendo della crisi economica dovuta agli aumenti di materie prime ed energia e all’orizzonte si ipotizzava una eventuale chiusura. Nonostante ciò, rimangono ignote le ragioni del suicidio. Fiori aveva una moglie e una figlia.

Dalla Fiom Cgil comunicano che «l’azienda che seguivamo dal 2008 e con cui eravamo in buoni rapporti ancora non aveva chiuso. Ma era questione di ore. Purtroppo già durante la crisi del 2008 la Sec aveva subìto contraccolpi importanti». L’azienda non viveva una situazione di quiete da tempo. «Gli ultimi due anni sono stati parecchio difficili in primis con il Covid, poi con i rincari».

Fiom Cgil afferma ancora che Fiori aveva fatto loro sapere «pochi giorni fa l’intenzione di chiudere. Era una persona molto riservata, chiusa ma negli anni aveva saputo conquistare il supporto dei suoi dipendenti».

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