Netflix, crollo degli abbonati: -200 mila, saltano 150 posti di lavoro

Per la prima volta, in più di dieci anni, una delle piattaforme di streaming a pagamento più diffuse perde un numero importante di abbonati.

Col calo delle entrate e degli abbonati arrivano anche i licenziamenti: in 150 resteranno a casa. E anche il titolo va a picco in borsa.

Tagliati 150 posti. Lo annuncia Netflix, il gigante americano dello streaming. Un taglio dovuto al calo delle entrate e al crollo degli abbonati che ha colpito l’industria dell’intrattenimento. La società statunitense non ha indicato su quali settori ricadranno i tagli. Anche se i posti di lavoro destinati a saltare, ha detto, saranno prevalentemente negli Stati Uniti.

“Il rallentamento della crescita dei ricavi ci costringe a rallentare anche la crescita dei costi”, ammette un portavoce di Netflix. “Purtroppo oggi lasciamo andare circa 150 dipendenti, per lo più statunitensi. Questi cambiamenti sono guidati principalmente da esigenze aziendali piuttosto che da prestazioni individuali, il che li rende particolarmente difficili perché nessuno di noi vuole dire addio a colleghi così grandi. Stiamo lavorando duramente per sostenerli in questa difficile transizione”.

Netflix, crollo degli abbonati: i tagli

I tagli arrivano dopo una perdita di 200 mila abbonati nel primo trimestre. È la prima volta in oltre un decennio per Netfilx. E non è finita: il colosso dello streaming, con sede a Los Gatos, in California, prevede altre perdite. Altri 2 milioni di abbonati se ne andranno nel corso di questo trimestre. Dopo il rapporto sugli utili, il 20 aprile, il titolo di Netflix è crollato del 35,1% a 226,19 dollari. Si tratta del più grande calo in un singolo giorno dal 2004.

L’azienda americana sta dunque riconsiderando il proprio modello di business. A lungo Netflix ha portato avanti un modello basato sull’offerta di una grande quantità di contenuti senza pubblicità al prezzo maggiorato di 15,49 dollari mensili per un abbonamento standard.

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