Degli uomini armati hanno rapito tre italiani in Mali

Tre italiani ed un togolose sono stati rapiti da “uomini armati”. Si tratterebbe di due uomini e una donna, missionari dei Testimoni di Geova. Con loro dovrebbe esserci anche il figlio.

A riportare la notizia è l’agenzia di stampa internazionale, Agence France Presse, che cita delle fonti locali. I tre connazionali che sarebbero stati rapiti, sono originari di Potenza. Il marito e la moglie 60enni, il figlio 40enne.

Italiani rapiti a Mali – MeteoWeek

Il rapimento è stato poi confermato dal minisero degli Esteri italiano che ha immediatamente attivato l’unità di crisi. Sarebbero stati sequestrati nel villaggio di Sincina, nella regione di Sikasso, in Mali. E’ quanto riferiscono all’agenzia di stampa Efe, citata da media spagnoli. Il sequestro è avvenuto in una regione, situata a est di Bamako, ad alta concentrazioni di jihadisti.

Italiani rapiti in Mali: il blitz a bordo della Toyota

I tre italiani – marito, moglie e il loro figlio – che sarebbero stati rapiti sono stati prelevati da un commando composto da quattro uomini arrivato a bordo di una Toyota nel villaggio. Questo quanto appreso da Adnkronos da fonti informate, secondo cui al blitz non avrebbe assistito alcun testimone.

Erano nel Paese da diversi anni

I tre italiani che sarebbero stati rapiti in Mali vivevano nel Paese africano, con un gruppo di testimoni di Geova, da diversi anni. Lo riferiscono all’Adnkronos fonti informate, secondo cui i connazionali non erano neanche registrati all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). Probabilmente si sentivano al sicuro, nonostante fossero in un’area molto pericolosa, senza utilizzare nomi locali.

Dietro al loro rapimento potrebbero esserci i terroristi qaedisti del Jnim, acronimo per Gruppo d’appoggio all’Islam e ai musulmani, questo secondo quanto rivelato all’Adnkronos da fonti informate. La zona in cui si trovavano, al confine con il Burkina Faso, è un’area dove è fortissima la presenza di jihadisti.

In aggiornamento…

Impostazioni privacy