Ruby ter, le richieste dei pm: “Condannare Berlusconi a 6 anni per corruzione in atti giudiziari”

Al termine di una lunga requisitoria sono arrivate le richieste dei pm: chieste 28 condanne, in primis per Berlusconi, Ruby e l’ex compagno Luca Risso.

Dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio anche una richiesta di confisca a carico dei tre.

Silvio Berlusconi «decise di pagare per il silenzio e per le menzogne» di Ruby-Karima e delle altre ospiti alle feste del «bunga bunga» di Arcore. «A queste ragazze è stato assicurato che sarebbero state a posto sia come reddito, con un mensile da 2.500 euro, che per un tetto, una casa, un alloggio». Sono i passaggi chiave dell’accusa. Così il pm milanese Luca Gaglio ha cominciato la seconda parte della requisitoria a distanza di una settimana nel processo sul caso Ruby ter. Imputati Berlusconi, Karima El Mahroug (Ruby Rubacuori) e altre 26 persone. Sono finite a processo anche una ventina di cosiddette «ex olgettine» ospitate nelle serate di Arcore. Secondo l’accusa avrebbero preso soldi per dire il falso o per stare in silenzio nei processi.

L’accordo tra Berlusconi e le ragazze

«Vi è stato un accordo per le false testimonianze e si deve comprendere nel pacchetto anche la soluzione aggiuntiva di non rilasciare interviste ai media in senso contrario a quelle rese davanti ai giudici», ha messo in evidenza il pubblico ministero. La difesa invece sostiene che le ragazze siano in qualche maniera state risarcite per aver visto rovinata la propria reputazione a causa dello scandalo. Di diverso avviso la Procura, per la quale l’accordo corruttivo fu stretto «embrionalmente» nel gennaio 2011. Un’intesa maturata nella ben nota riunione ad Arcore tra il Cavaliere, i suoi avvocati e le ragazze, successivamente alle perquisizioni per il caso Ruby 1. Il pm milanese ha ricordato come alcune delle donne si aspettassero anche «di ricevere un alloggio in proprietà», non in affitto, con le giovani che pressavano andando ad Arcore e telefonando al ragioniere di fiducia di Berlusconi (Giuseppe Spinelli) per avere denaro.

Il pressing sul Cavaliere per i soldi

Ad esempio Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra andarono a vivere «in comodato d’uso» e senza neanche pagare le bollette in due ville progettate dall’archistar Mario Botta a Bernareggio, nel Monzese. L’ex premier le aveva acquistare «per circa 800mila euro l’una, per un totale di 1,6 milioni», come raccontato a processo dall’architetto Ivo Redaelli.

Poi arriva il turno di Ruby. Che per l’accusa soffriva in quel periodo di «una vera e propria compulsione a spendere». Si parla di «centinaia di migliaia di euro», tutte somme consegnate «tramite il suo legale Luca Giuliante, da Berlusconi». Tra le prove, finite già agli atti, delle spese pazze di Ruby, ricorda il pm, ci sono «i taxi da Genova a Milano, ristoranti e gli alberghi di lusso, dove spendeva anche 1.400 euro in una notte, gli champagne più costosi anche con le scritte fluorescenti».

Ruby in quel periodo, secondo Gaglio, «è come le persone che vincono la lotteria e prima spendono, spendono, poi arriva la depressione e anche il rischio suicidio è alto». Ma essendo «inaffidabile», ha detto ancora il pm, non si voleva che testimoniasse, «ed è stata fatta volare via per questo». Questo in particolare tra dicembre 2012 e gennaio 2013. È allora che avrebbe dovuto deporre nel processo Ruby 1 (dove il Cavalieri sarebbe poi stato assolto in via definitiva). In quell’occasione, dice il pm, Ruby se ne volò in Messico con una ex fedelissima di Berlusconi, la senatrice Maria Rosaria Rossi, ricevendo i soldi per il viaggio. Gaglio ha ricordato come Ruby, che prima di incontrare Berlusconi si manteneva «facendo la prostituta», pagasse «sempre in contanti, con banconote da 500 euro» e saldò un intero viaggio alle Maldive «in contanti».

L’agenda coi «4,5 milioni da B.»

Karima El Mahroug, alias Ruby, e Luca Risso – Meteoweek

Tra le prove della presunta corruzione Berlusconi-Ruby il pm menziona l’agenda che le fu sequestrata. Lì dove scriveva di dover ricevere «4,5 milioni da B.». C’è poi la lettera che sarebbe stata scritta dall’ex compagno di Ruby, Luca Risso, e mandata all’ex premier. Una lettera che iniziava con «Caro Presidente». E in cui si leggeva: «lei ci chiese di andare via per non farla testimoniare». È qui, secondo la Procura, che «c’è la storia molto sintetizzata della corruzione di Karima».

Sono «rilevanti», spiega Gaglio, «anche le dichiarazioni di Egidio Verzini». È l’ex avvocato di Karima, poi morto in Svizzera col suicidio assistito. Verzini decise di parlare dopo l’assoluzione di Berlusconi in appello. Non sopportava la campagna mediatica contro i giudici di Milano. Verzini, spiega il pm, fece riferimento a minacce che avrebbe ricevuto alla vigilia di una conferenza stampa insieme Ruby, poi saltata. Fu sempre lui a ritenere «verosimile» la somma di 5 milioni di euro che il leader di Fi avrebbe corrisposto, anche a giudizio la Procura, alla giovane per assicurarsi che non parlasse del «bunga-bunga». Dichiarazioni ribadite da Verzini, tra le altre cose, nel dicembre 2018 «all’Ansa — fa osservare il pm — proprio il giorno prima di morire per scelta, per suicidio assistito».

Il mare di soldi passato per Francoforte e Lugano

Ruby «esplode nel 2014», afferma il pm, dopo aver scoperto «il tradimento» dell’allora fidanzato Risso. E che, perciò, nei messaggi finiti agli atti delle indagini in quel periodo non faceva «che ripetere che nulla era stato intestato, ma i soldi erano suoi», i soldi investiti in Messico e che, a giudizio dell’accusa, le erano stati versati dall’ex premier tramite l’allora fidanzato (per lui l’accusa di riciclaggio). Nella sua requisitoria il pm ripercorre il percorso di quel flusso di denaro giunto fino in Messico e grazie al quale i due avrebbero dato vita a un ristorante con pastificio a Playa del Carmen, oltre ad acquistare degli appartamenti. Denaro, stando alle indagini, passato per Francoforte e Lugano. «C’è la prova di un bonifico da 300mila euro che ha come beneficiario Luca Risso», ha detto il pm.

A svolgere il «ruolo di tesoriere di Ruby, pagato da Silvio Berlusconi» sarebbe stato Luca Giuliante, l’ex legale della giovane marocchina. Sarebbe stato lui, ricostruisce il pm, a gestire le gigantesche somme di denaro versate dal Cavaliere per assicurarsi il silenzio di Ruby.

Le richieste di condanna al termine della requisitoria

Una lunga requisitoria che si è conclusa oggi con le richieste di condanna per Berlusconi e gli altri imputati del Ruby ter. In tutto sono 28 le condanne chieste. Sei anni per Silvio Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, cinque invece per Karima El Mahroug, accusata di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. Sei anni e sei mesi chiesti per il suo ex Luca Risso. Richieste di condanna anche per Maria Rosaria Rossi (1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza), per il giornalista Carlo Rossella (2 anni). Condanne fino a 5 anni per venti ragazze ospitate nelle serate di Arcore. L’unico da assolvere, per i pm, è Luca Pedrini.

Infine è giunta anche la richiesta di confisca per Berlusconi, Ruby e Risso: circa 10 milioni e 800mila euro all’ex premier come “prezzo della corruzione“, 5 milioni di euro per Ruby e 3 milioni di euro per l’ex compagno.

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