Ucraina: attenzione, c’è chi sta lucrando sugli aiuti umanitari

Già all’inizio della guerra la polizia postale aveva lanciato l’allarme: c’è il rischio di truffe sugli aiuti inviati in Ucraina. Un articolo del Fatto Quotidiano ribadisce che esiste un problema.

Eravamo all’inizio del dramma in Ucraina, era più o meno la metà di marzo, quando la stampa ha iniziato a rilanciare un “alert” di quelli che disturbano: gli aiuti che tantissime persone stavano donando in solidarietà con il popolo ucraino rischiavano di diventare oggetto di speculazione se non di truffa. Una situazione che oggi non sembra essere migliorata.

Aiuti umanitari
Aiuti umanitari

Il rischio dei falsi volontari

A marzo il rischio era principalmente riferito alle donazioni tramite web: la Polizia Postale aveva diffuso una serie di indicazioni per minimizzare il rischio di incorrere in frodi (come la verifica delle corrette coordinate bancarie, diffidando delle richieste di versamento su carte di credito ricaricabili) ed invitando, in caso di dubbi, a rivolgersi alle forze dell’ordine. Adesso la situazione è forse peggiore, come racconta un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano. E sono gli stessi operatori umanitari ucraini a lanciare l’allarme: “Ne vediamo ogni giorno di tutti i colori” ha raccontato – ad esempio – al Fatto  uno dei responsabili di una struttura che gestisce gli aiuti alla stazione di Leopoli.  Proprio la città situata nell’ovest dell’Ucraina e tutto sommato poco toccata dall’aggressione militare russa pare essere un pò l’ “epicentro” di vere e proprie organizzazioni che nascono con l’obiettivo di lucrare sulla solidarietà. D’altronde, la stessa Leopoli è diventata un importante centro di smistamento degli aiuti, e dunque è meta di chi vuole arricchirsi approfittando della sventura capitata al proprio paese. Niente di anormale, purtroppo: capita in tutte le guerre. Ed esistono dei modi per cercare di evitare che gli aiuti finiscano in mani sbagliate, come spiegano gli stessi volontari ucraini: “Seguite di persona la spedizione, oppure fatevi mandare foto e video della consegna. E fate molta attenzione agli intermediari”.

Ucraina
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Il caso delle auto comprate all’estero senza dazi doganali

La guerra è portatrice di caos, ma come abbiamo visto anche di buone occasioni per chi ha un metro di pelo sullo stomaco. Oppure per chi, pur consapevole della situazione tragica che sta vivendo, riesce a pensare in prospettiva e ad approfittare delle occasioni. Come quella offerta dall’abolizione di dazi doganali per chi compra auto all’estero. Nelle ultime settimane è diventato un vero caso: migliaia di persone escono dai confini e si dirigono in Polonia per poi rientrare con la macchina nuova. E quindi file chilometriche al confine tra i due paesi, che creano spesso difficoltà alle colonne di aiuti umanitari che arrivano percorrendo le stesse strade.

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