GB: Boris Johnson vuole rompere gli accordi con l’Irlanda del Nord

Il premier è deciso a infrangere il diritto internazionale e liberare il Regno Unito dal Protocollo sull’Irlanda del Nord. Una scelta che trova l’opposizione dei membri del suo stesso partito e che potrebbe costargli caro. 

Ennesimo passo falso per Boris Johnson, questo però potrebbe essere quello definitivo che gli costerà la poltrona di primo ministro del Regno Unito. Il residente al numero 10 di Downing Street avrebbe intenzione di fare saltare unilateralmente il Protocollo sull’Irlanda del Nord che sancisce gli accordi con il Paese dopo la Brexit.

Il protocollo disciplina le questioni doganali, di immigrazione e commerciali, la scelta di Johnson di cancellare questi accordi potrebbe far partire una guerra commerciale con l’Unione europea e minare l’unità del Regno Unito, vista anche la volontà da parte dell’Irlanda del Nord di rimanere all’interno dell’Ue. Potrebbe anche accendere le volontà della Scozia che vuole usare questo pretesto per chiedere la definitiva scissione dalla Gran Bretagna.

RIVOLTA IN PARLAMENTO?

La battaglia ora sarà tutta nelle aule del Parlamento britannico. Lo stesso partito di Johnson è fortemente contrario all’annullamento del Protocollo e ragiona sulla possibilità di sostituire il premier la cui credibilità è fortemente minata dopo la superficialità con cui ha affrontato l’emergenza Covid e lo scandalo sui festini nella sua tenuta durante i lockdown.

Occhio anche a quei deputati che non hanno incarichi di governo e che fanno capo ai conservatori, i cosiddetti backbencher, tra i quali gira un documento contro Johnson e la modifica del trattato. Potrebbe essere questo il cavallo per fare saltare il banco e trovare un nuovo inquilino per Downing Street.

Nel testo si esprime preoccupazione nell'”infrangere il diritto internazionale per distruggere il trattato che il primo ministro stesso ha firmato è dannoso per il Paese e va contro ciò in cui credono i conservatori“. Per i deputati questo è “l’esatto opposto della necessità di concentrarsi sul costo della vita e perseguire le priorità della gente“, frase pronunciata da Johnson pochi mesi alla richiesta di rinnovo della fiducia.

È tempo di tornare a una autentica strada conservatrice: agire con integrità, rispettare i trattati che firmiamo, rafforzare e non indebolire la nostra preziosa Unione, sostenere gli affari e onorare la democrazia che abbiamo promesso all’Irlanda del Nord sul protocollo. Questo disegno di legge dovrebbe essere ritirato” si legge nel documento.

PER JOHNSON E’ TUTTO TRANQUILLO

Il premier pare non preoccuparsi della questione, ammette che la sua scelta infrangerebbe il diritto internazionale ma non la ritiene una cosa così grave. “Abbiamo un problema in questo momento e cioè che il governo dell’Irlanda del Nord non si può formare a causa degli effetti del protocollo. Quello che possiamo fare è aggiustarlo – ha affermato-. Non è un grosso problema, possiamo risolverlo“. Ma Johnson fa male a sottovalutare il problema. Un’altra grana grossa per il governo, questa volta rischia di non essere perdonato.

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