Violenza domestica: la Giustizia italiana non ha aiutato Silvia De Giorgi, condanna della Corte europea

Per anni è stata vittima delle persecuzioni e delle botte del marito insieme ai suoi figli, ma né le forze dell’ordine né la magistratura l’hanno protetta. Silvia De Giorgi ha chiesto Giustizia alla Corte di Strasburgo e l’ha finalmente ottenuta. L’Italia è ancora una volta indietro sui temi della violenza domestica. 

Il caso di Silvia De Giorgi arriva fino alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo e costa all’Italia una condanna. La donna 44enne di Padova fu vittima (insieme ai figli) di continue violenze domestiche da parte dell’ex-marito, fatti che furono denunciati da lei per ben 7 volte tra il 2015 e il 2019 ma che non le permisero di trovare protezione da parte dello Stato.

Una delle vicende più terribili subite da Silvia avvenne il 20 novembre del 2015 quando l’uomo dopo averla minacciata di ucciderla, la prese per il collo e la colpì violentemente con un casco per scooter, provocandole una vistosa ferita. Lei denunciò l’accaduto ai carabinieri.

Ma l’ex-compagno ha continuato nelle sue persecuzioni e pedinamenti, fino a entrare nella sua casa per derubarla di vestiti e oggetti vari, installarle delle telecamere spia nella sua stanza e disinteressarsi anche economicamente dei loro tre figli. Silvia si rivolge nuovamente ai carabinieri i quali non le danno alcun tipo di protezione.

Questa fu la sentenza del tribunale in seguito alle sue denunce: “Non appaiono essere molestie, ma sono piuttosto l’espressione di un livello elevato di conflitto, tipico di certe separazioni, che è stato superato esclusivamente il 20 novembre del 2015“. Silvia decide che questo non può essere sufficiente e si rivolge alla Corte di Strasburgo la quale giudica gravi i comportamenti dell’ex marito di Silvia e condanna l’Italia a causa dell’inazione della magistratura.

LA RABBIA DI SILVIA

Sono sempre stata sola: abbandonata dalla magistratura e dalle forze dell’ordine” ha detto la donna. Ora l’Italia dovrà darne un risarcimento di 10mila euro per danni morali per avere subito un “trattamento inumano e degradante“.

Questa è per lei “una sentenza storica che può segnare la strada per aiutare altre donne“. La questione solleva un tema molto importante e troppo spesso sottovalutato nel nostro Paese, ovvero quello della violenza sulle donne tra le mura domestiche su cui le istituzioni e la giustizia italiani dovrebbero avere maggiore attenzione.

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