Ucraina, Lavrov: “Non vedo la possibilità che Kiev torni a negoziare”

I negoziati tra russi e ucraini sono a punto morto, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, che non vede la possibilità di riprendere le trattative.

Anche da Kiev arriva la conferma: negoziati sospesi, unico terreno comune solo quello umanitario (scambio prigionieri, corridoi umanitari, evacuazione civili).

È ancora stallo nei negoziati tra Russia e Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha rivelato che attualmente non vede la possibilità che l’Ucraina possa tornare ai negoziati con la Russia“. “Non ha senso continuare a negoziare con l’Ucraina nelle stesse forme degli ultimi otto anni”. Intervistato dalla tv pubblica bielorussa, Lavrov ha detto che “quando Kiev vorrà riprendere i negoziati con la Russia, Mosca procederà dalla situazione sul campo e terrà conto della riluttanza di un certo numero di regioni liberate a tornare sotto il controllo delle autorità di Kiev“.

Anche da parte ucraina si ripetono concetti simili a quelli di Lavrov. In questa fase negoziare con Mosca “non ha senso”. A dirlo in un’intervista a Babel è stato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Al momento le trattative con la Federazione Russa sono sospese, ha spiegato Podolyak. Resta ancora in piedi la sottosezione umanitaria relativa allo scambio di prigionieri, ai corridoi umanitari e all’evacuazione dei cittadini ucraini dalle zone di guerra.

Zelensky: i russi vogliono trasformare il Donbass in una nuova Mariupol

“Nel Donbass ci sono massicci attacchi aerei e di artiglieria. L’obiettivo degli occupanti (russi) rimane lo stesso: vogliono distruggere l’intero Donbass passo dopo passo. Lysychansk, Slovyansk, Kramatorsk: mirano a trasformare qualsiasi città in Mariupol, un cumulo di macerie“. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella notte, sollecitando gli alleati occidentali ad accelerare sulle forniture di armi a Kiev.

Intanto dagli Usa arrivano nuovi aiuti militari all’Ucraina. In arrivo un nuovo invio di armi a Kiev. A riferirlo la Cnn citando una fonte del governo americano. Nel pacchetto di aiuti, di circa 500 milioni di dollari, dovrebbero essere compresi altri sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (Himars) oltre alle munizioni.

Sei civili uccisi nel Donetsk

Il governatore ucraino del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha reso noto su Telegram che ieri sei civili hanno perso la vita a causa dei raid russi: tre civili sono stati uccisi a Pryshib, due ad Avdiivka e uno a Chasiv Yar. Mentre altri cinque sono rimasti feriti, ha spiegato.

La situazione a Severodonetsk, in Donbass, è “difficile” ma “stabile”. Lo ha detto Oleksii Hromov, vice responsabile delle operazioni principali dello Stato maggiore delle forze armate ucraine. La situazione è difficile, stabile, i combattimenti sono in corso“, ha dichiarato Hromov ai giornalisti.

“I nostri soldati hanno armi a disposizione e sono sostenuti da unità di artiglieria, ma sfortunatamente il nemico è in vantaggio”, ha affermato Hromov. “La Russia ha sistemi di artiglieria a sufficienza, munizioni a sufficienza e riesce a colpire massicciamente, ma i nostri uomini si muovono con bravura fra le posizioni fortificate“, ha spiegato Hromov riconoscendo che le forze russe hanno danneggiato le vie di rifornimento alla città.

I russi nel frattempo hanno preso il controllo dei due villaggi di Loskutivka e Rai-Oleksandrivka, a sud di Severodonetsk. Lo ha comunicato lo Stato maggiore di Kiev, che spiega come le truppe russe abbiano condotto “operazioni d’assalto per prendere il controllo di Syrotyne” preparandosi ad attraversare “il fiume Siversky Donets”.

I soldati ucraini continuano a difendere Severodonetsk e i vicini villaggi di Zolote e Vovchoyrovka, ha rivelato il governatore di Lugansk, Sergey Gaidai. Anche Lysychansk, ha aggiunto, “si sta difendendo” malgrado “il fuoco pesante” dei russi su “interi quartieri”.

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