Sequestrato tesoro a ladra di appartamenti: faceva vita da vip dopo anni di furti e rapine

In anni di carriera delinquenziale, iniziata in giovanissima età, una donna aveva accumulato un patrimonio.

Più volte condannata, non ha mai lavorato. Ma nel 2017 ha acquistato col compagno due appartamenti.

Immagine di repertorio – Meteoweek

Un vero tesoretto fatto di appartamenti, box e conti in banca. È il patrimonio accumulato, in quindici anni di ‘onorata carriera’ da rapinatrice, da una trentenne pluripregiudicata di Legnano. Che così, senza aver mai lavorato un giorno, poteva permettersi di fare una vita da vip.

Ma la bella vita adesso dovrà fare i conti col sequestro preventivo eseguito dalla polizia, arrivato dopo un’indagine sui beni della trentenne. Una carriera delinquenziale, la sua, che risale addirittura al 2007 e certificata dalle prime condanne del Tribunale per i minorenni di Milano. Allora arrivò una condanna per ricettazione, tentata rapina e furto in abitazione tentato in concorso. Dopo l’esordio seguirono altre condanne dai tribunali per i minorenni di Torino, Bologna e Firenze per furti in abitazione. La donna, pluricondannata per il medesimo reato fino al 2018, è stata arrestata nel 2017.

Un bottino da 70 mila euro per i furti in Germania

Contro di lei nel 2014 aveva spiccato un mandato d’arresto europeo la pretura di Tiergargen per otto furti in appartamento, commessi in Germania. Ruberie che le avevano fruttato un bottino in denaro e gioielli d’oro per un valore di circa 70mila euro.

Grazie ai furti la donna ha potuto beneficiare di un elevato tenore di vita senza mai lavorare (o almeno, senza mai lavorare onestamente). La trentenne aveva acquistato così, tra marzo e maggio 2018, degli immobili a Legano, intestandoli al convivente – e padre dei sei figli della donna – nelle vesti di prestanome.

Sotto sequestro preventivo perciò sono finiti un monolocale, un appartamento di cinque vani con annessi box e cantina e il deposito bancario. La trentenne adesso dovrà dimostrare che i beni sequestrati sono stati acquisiti in maniera lecita. In caso contrario scatterà la confisca e i beni sequestrati passeranno allo Stato, che così li potrà reimpiegare a beneficio della collettività.

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