Palermo, delitto alla Zisa, killer in stato di fermo dopo essersi costituito

Il presunto killer di Giuseppe Incontrera si è costituito ai carabinieri. L’omicidio è occorso per strada lo scorso giovedì, 30 giugno, nel quartiere Zisa di Palermo. 

Giovedì scorso, 30 giugno, un uomo ha tolto la vita a Giuseppe Incontrera, 45 anni, pregiudicato. L’omicidio è occorso per strada nel quartiere Zisa di Palermo.

omicidio Zisa-meteoweek.com

A distanza di qualche giorno dall’omicidio, l’uomo si è costituito ai carabinieri. Lo avevano incastrato le videocamere di sicurezza della zona, che hanno filmato l’assassinio e così avrebbe confessato. L’uomo avrebbe detto agli inquirenti: «Sì, sono stato io a ucciderlo», con il proprio avvocato che assisteva, Maria Rosa Cerasa. Da quanto trapela da alcune indiscrezioni, l’uomo avrebbe dato una versione dell’accaduto alquanto riduttiva che non convince del tutto gli investigatori. L’inchiesta è guidata dalla Dda palermitana.

Il presunto killer sarebbe S. Fernandez, 49 anni, che abitava nei pressi della casa dell’uomo ucciso. L’assassino lo ha eliminato esplodendo tre colpi di pistola, per strada, in pieno giorno. Otto anni fa, il 49enne era finito nel blitz antidroga “Horus” atto a contrastare lo spaccio nel quartiere Zisa, dove giovedì è occorso l’omicidio.

I carabinieri hanno condotto l’uomo nella casa circondariale Pagliarelli. La procura, sotto l’egida del procuratore aggiunto Paolo Guido, ha ordinato il fermo per il 49enne con l’accusa di delitto. Nel filmato si nota l’assassino, armato e a volto scoperto, che pedina il 45enne che intanto si sta muovendo in sella alla sua bicicletta.

L’uomo esplode un primo colpo e Incontrera continua ad andare in bici tentando la fuga. Poco dopo, il 45enne viene colpito alla spalla e a quel punto Incontrera cade al suolo. Il killer inciampa sul cadavere, poi si rialza e si allontana. Gli investigatori ipotizzano che si possa trattare di un omicidio di stampo mafioso e che sarebbe scaturito in seguito a dei dissidi inerenti il traffico di stupefacenti nel mandamento di Porta Nuova in cui il 45enne avrebbe assunto un ruolo di un certo rilievo.

Tuttavia, sono attualmente in corso ulteriori investigazioni per definire in modo compiuto da cosa sia scaturito il delitto occorso lo scorso giovedì nel suddetto quartiere palermitano. I carabinieri hanno anche comunicato che «è obbligo rilevare che l’indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, pur gravemente, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza».

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