Boris Johnson si dimette: le cause del fallimento e il possibile successore

E’ arrivato il capolinea per il Primo ministro britannico che si dimetterà formalmente oggi pomeriggio. Esultano proprio i membri del suo partito dopo la pioggia di dimissioni e gli scandali nel governo. Chi al posto di BoJo?

Boris Johnson non ce la fa e lascia la poltrona di Primo ministro del Regno Unito. Dopo una lunga serie di scandali, errori nella gestione delle emergenze e circa cinquanta dimissioni tra ministri, collaboratori e consulenti del governo, anche il premier si trova costretto a rinunciare.

Johnson non sarà più ufficialmente capo dell’esecutivo già oggi, formalmente invece resterà in carica finché il congresso del Partito conservatore non troverà un suo sostituto. Il nuovo premier prenderà l’incarico entro la fine di questa estate. I Tory si trovano a dover cambiare il premier britannico per la seconda volta dopo le dimissioni di Theresa May nel 2019.

I VERI NEMICI I MEMBRI DEL SUO PARTITO

I più accaniti avversari di Johnson si sono rivelati proprio i membri del suo partito. Ieri avevano rassegnato le dimissioni  il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e il ministro della Salute Sajid Javid aprendo un’aspra polemica tramite lettera sulle capacità e la moralità di Johnson.

Oggi è il turno di Dominic Cummings, il suo ex-braccio destro cacciato Downing Street e diventato quindi suo fermo oppositore e nemico politico. “Dentro il bunker dicono che è finita. Cambio di regime” ha scritto tramite Twitter. Persino Nadhim Zahawi, il nuovo Cancelliere dello Scacchiere ha chiesto tramite il social le dimissioni di Johnson.

Sajid Javid

Sajid Javid aveva invece osato paragonarlo all’odiato Donald Trump per la cocciutaggine, l’incapacità di comprendere la gravità delle situazioni e l’attitudine a gestire il governo come se si trattasse si una nazione presidenziale. “Le istituzioni e l’integrità sono entrambi pilastri centrali che sostengono la nostra grande democrazia – ha detto l’ex-ministro – a prescindere da quali siano le vostre idee politiche in quest’aula, io sono convinto che siamo tutti motivati dall’interesse nazionale e che il pubblico si aspetta che tutti noi mettiamo onestà e integrità in ciò che facciamo. Questa non è una questione astratta abbiamo visto cosa succede alle grandi democrazie quando si esasperano le divisioni e non si creano ponti di dialogo. Non possiamo permettere che questo accada qui: dobbiamo unire il Paese come una sola nazione” ha concluso Javid.

CHI ALLA SUCCESSIONE?

I Conservatori hanno già bruciato due primi ministri, ora non sarà facile trovare un successore che si faccia carico del peso della Brexit, della crisi internazionale e della cattiva gestione dell’emergenza Covid. Tra i papabili ci sono proprio l’ex-Cancelliere Rishi Sunak e il ministro della Sanità Sajid Javid, del rivale Jeremy Hunt, della ministra degli Esteri Liz Truss e del ministro della Difesa Ben Wallace. L’outsider più quotata è Penny Mordaunt, viceministra alle politiche commerciali.

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