Auto finisce contro un cinghiale, Marisa muore a 55 anni

La donna è morta sotto gli occhi di marito e figli. Le Regioni si rivolgono al Governo chiedendo un immediato intervento

Dramma nella serata di ieri a Villanova Mondovì (Cuneo). Una donna di 55 anni, Marisa Verdirose, ha perso la vita dopo un sinistro. La 55enne era nella sua macchina quando un cinghiale è spuntato dal buio laterale della strada, attraversando.

Auto incidente-meteoweek.com

Il marito, che era alla guida del veicolo, su cui viaggiavano pure i figli dei due coniugi, non ha potuto evitare lo scontro poiché la visibilità era molto poca, e l’animale è spuntato improvvisamente. L’auto, a seguito del violento impatto, è andata fuoristrada. La donna è morta. L’incidente si è verificato verso le ore 22. Marisa lavorava come commessa in un supermercato, e viaggiava sulla Citröen DS guidata dal proprio marito.

Purtroppo l’uomo non ha potuto evitare lo scontro con il cinghiale. Il marito, infatti, ha provato a deviare verso sinistra, schiantandosi su una cunetta a lato della strada, per poi finire in un prato. L’auto era talmente mal messa che per estrarre le persone è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco più i volontari.

Il marito della 55enne è riuscito a sopravvivere pur avendo gravi ferite, per cui lo hanno accompagnato con urgenza in nosocomio con i figli. Inutili i tentativi di salvare la donna, purtroppo non c’è stato niente da fare.

Le Regioni chiedono che il governo intervenga

Le regioni chiedono con urgenza un intervento da parte del governo per quanto concerne il problema cinghiali:«Chiediamo in particolare un allargamento di due mesi della stagione venatoria e strumenti di contenimento dei cinghiali». Così Federico Caner, assessore agricoltura del Veneto, dopo un incontro in cui si è esposto il problema dell’emergenza cinghiali. «Siamo fortemente allarmati e preoccupati perché la situazione nel territorio è veramente tragica non soltanto per quel che riguarda i danni agricoli che i cinghiali stanno facendo sul territorio ma anche per una questione di sicurezza a causa della peste suina africana a cui si mischia non soltanto nel settore zootecnico ma anche a livello della salute per l’uomo senza parlare degli attacchi all’uomo».

A questo si aggiunge anche l’appello di Coldiretti:«Abbiamo una situazione fuori controllo. Noi chiediamo gli interventi perché abbiamo salutato positivamente i 200mila ettari che la commissione ci ha permesso di coltivare. Ma abbiamo perso più di 800mila ettari, perché la presenza dei cinghiali devasta il raccolto e gli agricoltori abbandonano. C’è un doppio effetto: il danno economico per le imprese agricole in un momento delicato come questo».

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