Bimbo 2 anni rinvenuto tutto solo lungo la strada:«I genitori spaventati da biscia»

Il bambino è stato soccorso da una persona che passava di lì e che ha contattato la polizia locale. Una biscia si era introdotta nella stanza da letto, e i genitori, in quegli attimi concitati, non si erano resi conto che il bimbo era uscito 

Alla fine di luglio, con un gran caldo che rendeva l’asfalto bollente, una donna che stava passando sulla Circonvallazione sud di Mantova, via con un certo traffico che si trova in una zona periferica della città, ha notato un bambino di due anni che piangeva disperato a lato della carreggiata.

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La donna si è immediatamente fermata ed è scesa dalla macchina, cercando di calmare il bimbo, prendendolo in braccio. Poi ha contattato la polizia locale, che è intervenuta inviando due agenti, e in seguito è sopraggiunta pure un’ambulanza.

Il bimbo era in buone condizioni fisiche, ma chiaramente era molto scosso per lo spavento. I suoi genitori, una coppia di indiani che abita in una casa lì vicino, sono stati subito contattati.

Da quanto si è ricostruito, pare che i due non avessero idea che il figlio fosse sparito. Questo perché alcuni minuti prima, quando il bambino era uscito da casa, la coppia era nell’abitazione che si trova al pian terreno, con anche il fratellino di 5 anni del bimbo. D’improvviso, i coniugi hanno visto un rettile, che con molta probabilità era una biscia, si era introdotto nella loro stanza da letto.

Nell’agitazione di quegli attimi, i due non si sono resi conto che il bimbo di due anni si era allontanato ed era finito per strada. Il bambino, nello specifico, si era allontanato dalla propria abitazione, di duecento metri. La Polizia locale, tuttavia, ha segnalato la coppia ai servizi sociali e sporto anche denuncia per abbandono di minore.

«La versione dei fatti fornita dai genitori è verosimile, effettivamente potrebbero essere stati distratti da una biscia, visto che nelle vicinanze dell’abitazione ci sono cespugli, erbacce e arbusti. La casa era in ordine, ciò che ci premeva era escludere che ci fosse una situazione di disagio familiare che potesse nuocere ai minori. Adesso i servizi sociali terranno la situazione monitorata», ha commentato il vice comandante della polizia, Luigi Marcone.

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