Servizio Civile, oltre 2.600 ragazzi pronti a dare lezioni online sulla tecnologia a chi non sa usarla

Il Servizio Civile, d’ora in avanti, non sarà più lo stesso: le nuove normative che sono state pensate al riguardo sembra che non siano affatto male, soprattutto in un mondo dove al tecnologia è necessaria. Ma qual è il collegamento fra questo lavoro e la digitalizzazione?

Il Servizio Civile, oltre 2.600 ragazzi pronti a dare lezioni online sulla tecnologia a chi non sa usarla
Servizi come questo, ovviamente, tendono ad evolversi con il tempo adattandosi alle nuove generazioni di volta in volta – MeteoWeek.com

Al giorno d’oggi, che ci crediate o meno, i molti cittadini italiani non siano in grado di utilizzare i dispositivi elettronici o di sfruttarne le potenzialità a pieno. Per questa ragione l’analfabetismo digitale è un fenomeno ben radicato in Italia, soprattutto nelle fasce d’età più avanzate seppur pare che ci sia stato un miglioramento lieve. La situazione è peggiorata per via di chi la possibilità di accedere agli strumenti tecnologici e alla Rete, mentre altri non possono farlo.

A questo punto è chiaro che ci voglia qualcuno disposto ad insegnare agli altri come riuscirci. Sono chiamati in causa i “facilitatori digitali“, ossia delle nuove figure professionali inerenti al bando pubblicato dal MISE, come parte delle misure del PNRR, acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni. I partecipanti che si aggiudicheranno i 2.160 posti disponibili, in quanto volontari del Servizio Civile, avranno il compito di affiancare i cittadini nell’utilizzo di Internet e dei servizi digitali.

Compenso e formazione

Il Servizio Civile, oltre 2.600 ragazzi pronti a dare lezioni online sulla tecnologia a chi non sa usarla
Il Servizio Civile non è come ce lo immaginiamo – MeteoWeek.com

Per coloro che ci riusciranno è previsto un rimborso spese mensile di 450 euro. Le principali mansioni degli operatori figurano l’insegnamento dell’uso dei servizi online della Pubblica Amministrazione e della posta elettronica, la prenotazione delle visite mediche e la creazione dell’identità digitale. Ma non solo: l’obiettivo è di avvicinare maggiormente i cittadini ai dispositivi tecnologici, come smartphone, tablet e PC.

Servirà pure insegnare la creazione e la gestione dei profili social, come anche sensibilizzare gli utenti sui temi legati alla sicurezza informatica, la tutela della privacy e dei dati personali. Inoltre, ma non per importanza, giovani saranno chiamati a organizzare eventi sul territorio per presentare e spiegare i nuovi strumenti digitali a cittadini, scuole e aziende o pianificare attività di comunicazione e divulgazione online e offline.

Ma come si partecipa? Gli interessati dovranno inoltrare la propria candidatura tramite la piattaforma Domanda online, a cui si accede da questo sito dopo aver inserito la propria identità digitale (SPID). Le richieste di partecipazione, infine, potranno essere presentate sino al 30 settembre 2022, precisamente entro le ore 14.00.

Tuttavia, è bene che sappiate che prima prestare il proprio servizio ed essere riconosciuti come “facilitatori digitali”, i partecipanti saranno obbligati a seguire un percorso di formazione specifica – organizzato dal Dipartimento per la trasformazione digitale con l’aiuto del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale. Questo programma rientra nell’obiettivo allargato del PNRR di mobilitare, fra il 2022 e il 2024 si spera, più di 9.700 volontari e creare un centinaio di enti che andranno a formare un milione di cittadini sull’uso della tecnologia e dei servizi digitali.

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