La sentenza è arrivata: le AI non possono registrare brevetti, questa la pronuncia della Corte d’Appello

Più tempo passa, e maggiori sono le intelligenze artificiali che vengono programmate. Si tratta di progetti altamente interessanti e che, nella maggior parte dei casi, tendono a svolgere delle azioni probabilmente a noi incomprensibili o forse totalmente impossibili da capire. Ma c’è sempre qualcuno che ovviamente non è a favore di queste situazioni e che, come si potrebbe immaginare, pensa che sarebbero soltanto un danno alla società.

La sentenza è arrivata: le AI non possono registrare brevetti, questa la pronuncia della Corte d'Appello
Per il momento non potranno essere adottate le IA per i brevetti – MeteoWeek.com

Come ben sappiamo, tutte le intelligenze artificiali stanno diventando sempre più evolute e avanzate nel corso del tempo. C’è da dire che siamo ancora molto lontani dal capire a fondo tutte le progettazioni, le quali sono realizzate principalmente a colpi di algoritmi e codici di script, ma soprattutto si tratta di una sfida ancora più grande. Parliamo della possibilità di riconoscere i diritti tipici degli umani, come ad esempio quello di poter essere titolari di una proprietà intellettuale.

La vicenda non è saltata fuori dal nulla: se n’è parlato in maniera approfondita nel libro di Asimov, tuttavia è più reale che mai questa situazione in quanto la Corte d’Appello statunitense del Circuito Federale ha dovuto emettere una sentenza con la quale ha ribadito proprio questo fatto. Di norma un’intelligenza artificiale non può pensare niente di questo dal momento che il richiedente non è un essere umano; soltanto noi umani possiamo fare richiesta di brevetto.

L’allontanamento delle IA dalle iniziative di apertura del brevetto e i relativi motivi

La sentenza è arrivata: le AI non possono registrare brevetti, questa la pronuncia della Corte d'Appello
Le intelligenze artificiali, secondo alcuni, devono avere dei veri e propri limiti – MeteoWeek.com

Ma questo è solo l’ultimo dei tanti problemi esposti anche da Stephen Thaler, uno scienziato che da diversi anni cerca di brevettare la radice delle creazioni di alcune AI che ha sviluppato. La sua battaglia personale oramai va avanti dal 2019 ed è stata più volte respinta, però l’ultima volta è stata nel 2021, proprio quando l’Ufficio Brevetti statunitense aveva respinto le richieste dello scienziato in quanto i sistemi AI citati non potevano essere riconosciuti legalmente come inventori.

Uno dei giudici che è intervenuto direttamente nell’ultima sentenza, il cui nome è Leonard P. Stark, ha sottolineato come la questione ponga differenti domande dal punto di vista filosofico e metafisico. Tuttavia, la definizione inclusa nel Patent Act afferma che solo gli umani possono detenere un brevetto, elemento che da solo basta a bloccare ogni possibile interpretazione più larga ed avanzata del concetto esposto.

Comunque sia, pare che Thaler intenderà ricorrere in appello affermando che il giudizio è stato emesso sulla base di un’interpretazione sin troppo superficiale e scontata. I suoi avvocati ritengono che la questione dovrebbe essere comunque regolamentata, in quanto è sempre più probabile che in futuro le AI producano tecnologie che necessiteranno di brevetti, ragione per la quale sarà un bene farsi trovare pronti per evitare che queste possano restare senza alcuna tutela, anche nell’interesse degli Stati Uniti sostanzialmente. Non finisce qui questa storia, e lo sappiamo bene, per cui prepariamoci a sentire altri aggiornamenti significativi al riguardo.

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