Addio al “re della pasta”: muore a 29 anni lo chef Matteo Catalani

È scomparso a 29 anni Matteo Catalani, il cuoco che aveva conquistato Washington con la pasta e la cucina toscana. A stroncarlo, pare, un arresto cardiaco improvviso.

Originario di Pistoia, si era trasferito negli Stati Uniti dopo essersi diplomato sulla scia dello zio chef.

Matteo Catalani, il giovane cuoco pistoiese scomparso prematuramente negli Usa – foto dalla rete

Il giovane cuoco pistoiese Matteo Catalani è morto a 29 anni negli Usa, a Washington, dove da diversi anni ormai viveva e lavorava. Le autorità statunitensi stanno svolgendo gli accertamenti per ricostruire le cause della morte. A stroncarlo domenica scorsa, a quanto si sa, un improvviso arresto cardiaco. Dopo aver appreso la tragica notizia, il padre Massimiliano è volato subito negli Stati Uniti.

Il giovane chef pistoiese si era trasferito in America subito dopo il diploma. Voleva seguire le orme dello zio, un cuoco affermato. Nel giro di pochi anni aveva aperto diversi locali di successo, come “Cucina al volo” e “Retrobottega”, dove proponeva ai clienti menù rigorosamente italiani. Anche il Washington Post aveva parlato del suo talento in un articolo sulla pasta artigianale.

Il successo negli States sulle orme dello zio

Era diventato uno degli emblemi del “sogno americano”. Per inseguirlo, qualche anno fa, si era lasciato alle spalle la nativa Pistoia, la Toscana e l’Italia. E ce l’aveva fatta: aveva avuto successo. Con lo zio aveva aperto un ristorante italiano, diventato trendy” a Washington in soli tre anni. E tra i sogni nel cassetto c’era quello di espandersi ancora. Ma non ha fatto in tempo a vederlo realizzato.

Il suo obiettivo, per il quale il giovane imprenditore toscano aveva deciso di cambiare radicalmente vita e trasferirsi negli States, era quello di esportare la cucina toscana in America, dove il cibo “made in Italy” riscuote sempre grande successo. Da qui l’idea di coinvolgere lo zio Daniele (che già lavorava negli Usa) in questa nuova avventura professionale. Così nel 2019 era partito il “RetroBottega DC”.

Matteo Catalani aveva vinto la sua sfida: il locale ha preso conquistato il gusto degli americani, attirati anche dalla “presentazione” delle varie pietanze oltre che, va da sé, dalla qualità delle materie prime impiegate per la loro preparazione. Matteo così aveva cominciato a pensare in grande: gestiva 30 dipendenti e a preparare ogni giorno 600 piatti. Era capace di lavorare anche 12 ore al giorno a fianco di cuochi e camerieri per far funzionare ogni cosa alla perfezione.

Poi la tragedia.  Gli inquirenti cercando di capire la causa che avrebbe fermato il suo cuore. Tra le ipotesi c’è anche la pista porta agli effetti a lungo termine del Covid.

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