Spia russa infiltrata nella base Nato di Napoli per 10 anni: la clamorosa rivelazione

Un’inchiesta giornalistica internazionale svela la più clamorosa operazione di intelligence realizzata da Mosca in Italia

Una misteriosa spia russa avrebbe operato sotto copertura per un decennio prima di sparire nel nulla qualche anno fa.

Maria Adela Kuhfeldt Rivera, alias Olga Kolobova, la presunta spia russa – foto dalla rete

È una spy story che avrebbe certamente attirato l’attenzione di Ian Fleming. Magari per aggiungere un altro capitolo alla celebre saga di James Bond. Gli ingredienti in effetti ci sono tutti: una spia, preferibilmente donna, naturalmente russa, una intricatissima rete di rapporti tra Parigi, Roma, Malta, e poi Napoli. Tanto più se si tratta di un tema di stretta attualità come lo spionaggio informatico e il furto di dati. Con una serie di passaporti falsi per spostarsi senza problemi tra un Paese e l’altro. E per finire la guerra, anche se non più fredda ma decisamente calda, tra Occidente e Russia, con una base Nato in mezzo.

A completare lo scenario da film anche il giornalismo d’inchiesta, con reporter impegnati per mesi a cercare di mappare e ricostruire i movimenti della misteriosa spia russa. Ma non si tratta di un giallo né di una pellicola cinematografica. È una storia vera e ancora tutta da ricostruire nei dettagli.

Un’inchiesta giornalistica durata dieci mesi

Qualcosa però appare essersi profilato in maniera piuttosto chiara. Il merito va a una lunga inchiesta durata dieci mesi. A condurla il sito Bellingcat, col settimanale Der Spiegel, The Insider e il quotidiano italiano La Repubblica, che nell’edizione odierna rivela i particolari dell’indagine.

Una giovane donna, la presunta spia russa, avrebbe avuto accessi ai circoli frequentati da ufficiali e militari della base Nato di Napoli. L’approfondimento ricostruisce quella che descrive come la missione segreta di Maria Adela Kuhfeldt Rivera, nome di copertura della spia russa che in realtà si chiamerebbe Olga Kolobova. Viene raccontato un decennio della misteriosa donna, sulla trentina, tra Parigi, Malta, Roma e poi infiltratasi nei circoli mondani a Napoli, prima che nel 2018 di lei si perdessero le tracce.

La più clamorosa operazione di spionaggio russo in Italia

La Repubblica parla della più clamorosa operazione di intelligence realizzata da Mosca nel nostro Paese”. Il quotidiano poi specifica: “La nostra inchiesta non è riuscita a ricostruire quali informazioni siano state ottenute dalla spia, né se sia stata capace di seminare virus informatici nei telefoni e nei computer dei suoi amici per spiarli e trafugare dati”.

La lunga indagine sostiene che “la traccia principale che collega” la trentenne “ai servizi segreti di Mosca è il passaporto russo usato per entrare in Italia, appartiene alla stessa serie speciale utilizzata dagli 007 del Gru, l’intelligence militare agli ordini del Cremlino”.

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