La Lega mette in campo la sua App per il calcolo della Flat Tax: come funziona?

La Lega ha presentato una nuova applicazione e che dovrebbe servire a calcolare dei dati, ma non pare essere così efficiente come sembra.

La Lega mette in campo la sua App per il calcolo della Flat Tax: come funziona?
Layout dell’applicazione leghista – MeteoWeek.com

Sia sul Google Play Store che sull’Apple Store è possibile scaricare una nuova applicazione che prende il nome di Flat Tax, ma a cosa serve? Semplice: grazie ad essa, in teoria, si potrebbe calcolare quanto si verrebbe tassati con il regime fiscale proposto da Via Bellerio: numero di persone del nucleo familiare, redditi percepiti e numero di figli a carico. Basta un semplice click per riuscirci ed è fatta.

Ma non tutti sono d’accordo sulla sua efficacia, tant’è che Matteo Flora, esperto di sicurezza informatica e amministratore delegato di The Fool, ha commentato in merito dicendo che: “L’applicazione pare architettata per non immagazzinare o richiedere dati personali. Una prima analisi sulle connessioni effettuate non ha evidenziato alcuna connessione con siti esterni e quindi nessun interscambio di dati né per il calcolo, né per la profilazione“.

Ma chi ha sviluppato l’applicazione? È stato Stefano Scardanzan, ovvero un imprenditore e consigliere comunale leghista al comune di Falcade di Belluno. Su LinkedIn è possibile sapere che sia a capo della Weavers Web, una azienda che si occupa di web design e applicazioni. Di seguito riportiamo la dichiarazione del progettista, il quale spiega il suo ruolo durante la creazione dell’applicazione:

Il mio è stato esclusivamente un contributo di tipo tecnico. Sostanzialmente abbiamo provveduto allo sviluppo dell’applicazione che, molto semplicemente, esegue le operazioni matematiche che simulano il calcolo dell’imposta con il sistema attuale e con quello della Flat Tax della fase 2. Chiaramente il calcolo della App non entra nello specifico della situazione reddituale di ciascun utente, ma esegue il calcolo considerando il valore inserito come reddito da lavoro dipendente puro“.

Un vantaggio è che l’app non ha rischi per la privacy, tuttavia resta poco chiara l’esattezza dei dati ottenuti dal momento che non ci siano processi o fonti che possano effettivamente confermare i risultati che vengono a galla. Tecnicamente dovrebbero “beneficiarne” tre tipologie di famiglie fiscali: i single con redditi fino a 30.000 euro, le famiglie monoreddito fino a 55.000 euro e quelle con due stipendi fino a 70.000 euro.

Ma se una situazione prevede l’imposta unica per tutte le famiglie fiscali a prescindere dal reddito, non lo farà prima di un’analisi degli effetti della Fase due, che sarebbe quella che vi abbiamo spiegato prima. Se si è un lavoratore da solo e con un reddito superiore ai 30.000 euro, come 35.000, l’app ti dice: “Purtroppo il tuo reddito lordo è superiore a quanto previsto dalla Fase due. Dovrai attendere l’introduzione della Fase tre per usufruire della Flat Tax al 15%“.

Ma se, d’altro canto, con lo stesso importo le persone del nucleo familiare sono due, l’app diventa più analitica: dice quanto il contribuente paga attualmente (6.133,52 euro), quanto pagherà (4.350 euro) e quanto risparmierà (1.783,52). Il problema è che non calcola detrazioni o credito di imposta. Dei commercialisti, contattati da Italian Tech, dicono che ad una prima occhiata non è chiaro come l’app calcoli gli importi dovuti. Ciò significa che, forse, potrebbe essere solo una trovata per far eccellere la proposta della Lega.

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