Speciale Elezioni Politiche 2022: i programmi dei partiti – Noi moderati

Più fondi alle famiglie, meno tasse e burocrazia, energia nucleare, semi-presidenzialismo e pace fisale. Ecco le proposte dell’alleanza di partiti che dà vita alla lista Noi moderati per le elezioni del 25 settembre.

Superare il 3% è l’obbiettivo della lista Noi moderati di chiara ispirazione democristiana che conta al suo interno diverse formazioni politiche: Coraggio Italia di Brugnaro, Noi con l’Italia di Lupi, Italia al centro di Toti e Unione di centro di Lorenzo Cesa. Risultato molto difficile ma non impossibile considerando gli ultimi sondaggi. Queste sono le proposte della formazione guidata dall’ex-ministro Maurizio Lupi.

FAMIGLIA

Noi moderati propongono un potenziamento dell’assegno unico e un tetto massimo per le detrazioni di spesa, ma anche l’innalzamento delle retribuzioni per congedo parentale fino al 67% dello stipendio percepito. Inoltre si chiede un “super-ammortamento per la costruzione e la gestione di asili nido aziendali a disposizione del territorio“.

GIOVANI E SCUOLA

La retribuzione dei docenti della scuola italiana deve essere aumentata entro i prossimi cinque anni con una “introduzione del sistema di premialità per la progressione di carriera“. Da rafforzare l’autonomia degli istituti scolastici in modo da garantire ai singoli dirigenti la possibilità di affrontare le necessità, inoltre si chiede una reale parità scolastica nel rispetto della libertà di educazione. Noi moderati prevede anche lo studio dei linguaggi di programmazione e l’aumento dell’alfabetizzazione digitale e la lotta al cyberbullismo.

FISCO

Sì alla cosiddetta pace fiscaleche permetta di regolarizzare la propria posizione pagando il 20% del totale“. Da rivedere profondamente il Reddito di Cittadinanza ma contemporaneamente favorire la formazione lavorativa. Si chiede anche di “mantenere 3 miliardi euro come sostegno per chi è impossibilitato a trovare un impiego, destinando alle imprese i restanti 5 miliardi di euro come ‘Reddito di Resilienza‘ per la presa in carico e il reinserimento professionale di chi ha perso il lavoro, soprattutto nelle aree più fragili del Paese“. In generale si chiede un alleviamento della burocrazia tramite la la riduzione degli enti pubblici e indennizzi in caso di ritardi da parte delle amministrazioni. Infine “detassare gli aumenti retributivi fino a 200 euro al mese per i redditi fino a 35.000 euro”.

LAVORO

Sul lavoro si chiede la parità di salario tra uomini e donne con incentivi di assunzione per le aziende di queste ultime. Si promuove anche lo studio di materie universitarie in ambito scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Per Noi moderati è necessario promuovere maggiormente il settore turistico con “partnership pubblico-privato per facilitare la frequentazione del nostro patrimonio artistico e culturale“, l’introduzione di “nuove agevolazioni fiscali per i benefattori che contribuiscono alla tutela del patrimonio artistico e culturale anche delle strutture private“. Inoltre propone di mappare in maniera digitale “l’offerta turistica nazionale favorendo l’utilizzo di open data riutilizzabili“.

RIFORME

Contrariamente agli alleati del Centrodestra, Noi moderati chiede una revisione della Costituzione italiana verso il semi-presidenzialismo. Da rivedere anche la Giustizia con le proposte di tutela la proprietà privata attraverso l’istituzione del regime delle “locazioni sicure”, il reinserimento lavorativo dei detenuti e la la segretezza dell’avviso di garanzia. Altro punto importante è “combattere le inefficienze della spesa pubblica e contestualmente la politica dei bonus ‘a pioggia’, puntando invece su politiche strutturali in grado di sviluppare realmente il benessere del Paese“. Sì alla figura dello psicologi di base e all’introduzione dell‘energia nucleare pulita di terza generazione.

POLITICA ESTERA

Per Noi moderati va sostenuta l’Ucraina anche militarmente contro l’invasione russa e tenere fedeltà all’Alleanza atlantica. In ambito europeo, necessario chiedere l’abolizione del patto di stabilità e maggiore capacità di utilizzare i fondi europei e il Pnrr.

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