Sparatoria in una scuola: morti e feriti tra bimbi e docenti

L’attentatore era membro di un’organizzazione neofascista, come ha spiegato il portavoce del governo russo, Peskov. L’uomo si sarebbe ucciso dopo la strage

Sono almeno 15 le persone che hanno perso la vita stamane in Russia, a seguito di una sparatoria nella scuola di Izhevsk, a 970 km da Mosca. Tra i morti ci sarebbero anche undici bambini. Sarebbero rimaste ferite altre 24 persone, di cui 22 allievi e 2 persone adulte.

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Non si sa ancora cosa abbia spinto il killer a commettere la suddetta strage. Pare che dopo la sparatoria, l’uomo si sia ucciso. Tra coloro che sono deceduti ci sono due docenti e due guardie della security. Si è provveduto a far fuggire persone dal plesso scolastico. Un parlamentare del posto ha rivelato che l’assassino  aveva due pistole. Secondo gli inquirenti, come riporta agenzia Tass, l’uomo aveva indosso una maglietta con un simbolo nazista e il suo volto era coperto da un passamontagna.

«L’attentato terroristico nella scuola di Izhevsk, a quanto pare, è stato commesso da un sostenitore di un’organizzazione neofascista», ha spiegato il portavoce di Mosca, Dmitri Peskov. Gli inquirenti russi hanno detto che il responsabile della strage è un ex allievo della scuola, Artyom Kazantsev, 34 anni. L’uomo aveva con sé due pistole a salve che però aveva modificato per poter esplodere dei veri colpi.

«Dopo aver ricevuto la segnalazione della sparatoria, gli agenti della Guardia Nazionale insieme ai rappresentanti di altri servizi di emergenza sono giunti sul posto, hanno transennato l’area e hanno cercato di individuare l’aggressore e i suoi possibili complici, conducendo un’ispezione piano per piano. Durante queste attività, il corpo senza vita del sospettato è stato trovato in una delle aule. Addosso gli sono state trovate due pistole a salve, modificate per poter sparare proiettili veri, caricatori vuoti e caricatori pieni di munizioni», ha fatto sapere la Guardia nazionale di Udmurt, regione in cui si è verificata la strage.

Ma non è finita, perché il comitato di investigazione russo ha fatto sapere che l’uomo aveva messo pronte anche 10 caricatori su cui aveva scritto il seguente termine: ‘Odio’, usando una vernice di colore rosso. Sulla sua maglietta simboli del nazismo. Era senza documenti ma sono riusciti a identificarlo.

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