Telefonate selvagge, flop del registro delle opposizioni: ecco perché i call center continuano a chiamare

Il registro delle opposizioni finora non è servito, come sperato, a mettere fine al telemarketing selvaggio.

A due mesi di distanza dalla sua attivazione, sono ancora in tantissimi a essere bersagliati dalle odiose telefonate commerciali.

Ci avevano sperato in tanti: il Registro Pubblico delle Opposizioni avrebbe dovuto segnare la fine all’assillante pratica delle telefonate commerciali ricevute a ogni ora del giorno, sul telefono cellulare o sul numero fisso.

Speranze che invece, a vedere il numero di denunce delle associazioni dei consumatori, sono svanite come neve al sole. Appare chiaro che il registro ha fatto flop, deludendo le speranze dei 2,7 milioni di italiani che erano corsi a iscriversi all’apposita piattaforma – partita il 27 luglio scorso – sognando di non sentirsi più subissare di telefonate selvagge. Addio al telemarketing e all’immensa platea di proposte telefoniche di contatti, forniture e offerte di ogni genere.

Ecco perché le chiamate selvagge non smettono

 Così speravano, ma così non è stato. A due mesi di distanza dall’attivazione del nuovo registro le telefonate moleste proseguono infatti imperterrite. Così adesso fioccano le denunce al Garante della privacy e alle Procure. Secondo i dati raccolti dal Codacons, più del 55% degli utenti iscritti al registro (oltre uno su due) continua a ricevere chiamate commerciali. Quattro volte su dieci (40%) le proposte per via telefonica riguardano contratti di forniture energetiche, nel 32% dei casi contratti di telefonia.

Il problema è che molto di queste chiamata provengono da call center stranieri. I quali non sono vincolati al rispetto della normativa italiana in tema di telemarketing.  Ai call center stranieri si aggiungono i software che si servono di numeri fittizi. In maniera tale da non poter essere rintracciati e tanto meno sanzionati (le sanzioni possono arrivare a 20 milioni di euro).

Un flop annunciato

Un flop per certi versi annunciato, quello del nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni. A suo tempo sia il presidente della Commissione di inchiesta sui diritti dei consumatori, Simone Baldelli, che il Codacons avevano espresso il timore che operatori illegali – call center stranieri e sistemi automatizzati – fossero in grado di aggirare la legge. D’altronde attorno al telemarketing gira un business miliardario che certo non ha alcun interesse a far cessare il fastidioso fenomeno delle chiamate selvagge.

Adesso toccherà alle autorità competenti fare luce su questa situazione. Il Codacons ha già presentato un esposto al Garante per la Privacy, Procura di Roma e Antitrust per chiedere di indagare sulle violazioni al nuovo Registro. Nel frattempo anche Baldelli ha presentato un reclamo al Garante per cui denunciare le telefonate illecite ricevute dopo l’avvio del registro. Inoltre ha chiesto agli uffici del Garante «di predisporre un modulo specifico per questo tipo di segnalazioni da parte dei cittadini, in cui sia possibile indicare i numeri da cui ricevono le chiamate indesiderate e tutte le altre informazioni utili a poter verificare le responsabilità delle violazioni a tutti i livelli e ad applicare le sanzioni previste».

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