Delitto Mattia Caruso, la fidanzata confessa:«L’ho accoltellato io»

La 31enne V. Boscaro avrebbe depistato l’inchiesta sul delitto di Abano Terme. Ha poi confessato 

Una donna di 31 anni, V. Boscaro, avrebbe depistato le indagini sul delitto del suo fidanzato, Mattia Caruso, avvenuto ad Abano Terme (Padova).

Accoltellamento-meteoweek.com

La donna aveva raccontato che la scorsa domenica, dopo aver trascorso un paio d’ore in una discoteca a Montegrotto Terme (Padova), era salita in auto con il suo compagno, Mattia Caruso. Ha detto di non essersi resa conto che fosse ferito, che lui dopo un km aveva si era stoppato con la macchina, era sceso e poi era caduto al suolo.

Una donna aveva visto tutto, V. era ancora sconvolta, e aveva contattato un’ambulanza. Ma in soccorsi si erano rivelati inutili, Mattia aveva perso la vita poco più tardi in nosocomio. La 31enne aveva anche raccontato che di fronte al locale, Mattia si era allontanato per avere una conversazione con un uomo di colore incappucciato.

In seguito si è compreso che si sarebbe trattato di un modo per depistare le indagini. I carabinieri, sotto la guida del tenente colonnello Gaetano La Rocca, hanno sentito in questi giorni dei testimoni e hanno anche guardato le immagini delle videocamere esterne alla discoteca.

Hanno notato che V. e Mattia salivano in macchina, che non c’era nessun altro, e poi si allontanavano. Ieri mattina, i militari hanno chiesto alla ragazza di recarsi in caserma, e di dare delucidazioni in merito ad alcuni punti che restavano oscuri. La 31enne ha tentato di non cedere, ma poi ha confessato:«L’ho ucciso io, ma non volevo. Abbiamo litigato, lui era alterato, aggressivo, violento. Mi ha picchiata e strattonata e non era la prima volta. Ho preso il coltellino che aveva nel cruscotto e l’ho colpito».

La posizione di V. Boscaro, 31 anni, è quindi passata da testimone ad accusata del delitto. Hanno contattato i suoi avvocati. L’interrogatorio è andato avanti fino a sera, e poi il pm Roberto Piccione ha emesso il fermo perché la ragazza è indiziata per il suddetto omicidio. Dato che è incensurata, hanno disposto i domiciliari.

Sul cadavere di Mattia Caruso verrà effettuato l’esame autoptico. Da un primo esame pare che sia stato colpito da un colpo al torace, altezza cuore. Una coltellata che non gli ha dato modo di sopravvivere. V. avrebbe poi lasciato il coltellino nella tasca del suo fidanzato, particolare che il pm ha sottolineato, ma lei ha detto:«Non mi ricordo dove l’ho messo».

La sorella maggiore di Mattia, Melinda, avrebbe raccontato al Corriere del Veneto, parlando della relazione tra V. Boscaro e il fratello:«Da poco aveva cominciato a vivere con lei e aveva lasciato la casa dei miei genitori, eravamo un po’ preoccupati per lui. Era innamoratissimo di quella ragazza un po’ complicata, si lasciavano e si riprendevano in continuazione. Era un rapporto tormentato».

In questi giorni, V. è stata ascoltata più volte dai carabinieri. Altro elemento che non tornava, era che non ci fossero tracce di sangue nel piazzale della discoteca. Strano, se veramente Mattia fosse stato accoltellato in quel luogo. La verità sarebbe stata, dunque, che il giovane non aveva avuto alcun diverbio con nessun uomo incappucciato, ma la lite c’era stata tra i due fidanzati in auto. Lei ha confessato:«La nostra era una storia burrascosa, abbiamo litigato anche quella sera».

Probabilmente lei non voleva che si mettesse alla guida “alterato”. Alle 22:20 lui contatta un amico chiedendogli di venirlo a prendere, perché avrebbe “fatto una cavolata”. Ma poi sceglie di partire con la compagna e a casa non tornerà mai, accoltellato con un colpo altezza cuore dalla donna che amava.

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