Nunzia Schilirò: licenziata la vicequestore no-vax candidata con Italexit

La poliziotta è stata licenziata dalla Polizia, era stata richiamata più volte e sospesa dal servizio senza stipendio per quanto dichiarato durante le manifestazioni No Green Pass. Il 25 settembre era stata candidata alle elezioni politiche non venendo però eletta. 

Per lei era arrivato il settimo richiamo ufficiale da parte della Polizia di Stato, troppi perché le autorità non decidessero di prendere un provvedimento molto duro nei suoi confronti. Nunzia Schilirò, la ex-vicequestore di Roma divenuta famosa per i suoi interventi alle manifestazioni No Green Pass, è stata licenziata dopo avere ricevuto la sospensione per un anno dal servizio.

Ad annunciarlo è stata lei stessa sul suo profilo Facebook. “Cacciata dalla Polizia per aver difeso la Costituzione e la libertà degli italiani” scrive Schilirò la quale era stata candidata alle scorse elezioni politiche con Italexit, il partito di Gianluigi Paragone che aveva tra le sue fila diversi esponenti no-vax e No Green pass, che però non ha raggiunto il quorum necessario e non ha eletto alcun parlamentare, inclusa lei.

Il 28 settembre 2022 è stato decretato che i dirigenti di Polizia sono schiavi del Governo di turno – continua Schirò -. Dopo un anno di sospensione e di persecuzione con 7 procedimenti disciplinari, al quinto sono stata destituita! Licenziata per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per tutte le mie successive dichiarazioni. Quelle, per esempio, in difesa dei portuali di Trieste, aggrediti a colpi di idrante, quando stavano seduti a terra, con il rosario in mano”.

L’INTERVENTO DI LAMORGESE

La vicequestore era stata sospesa dal Dipartimento il 10 ottobre dell’anno scorso e senza stipendio, per quanto detto sul palco di piazza San Giovanni durante una manifestazione No Green Pass: “Sono qui per dissentire con il lasciapassare verde che è assolutamente incompatibile con la nostra Costituzione. Nessun diritto può essere subordinato a un certificato verde“. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese aveva definito “gravissime” le parole di Nunzia Schirò e si era impegnata personalmente nel seguire la vicenda in collaborazione con il capo della Polizia Lamberto Giannini.

“DEVO COMBATTERE”

“I condannati per il G8 di Genova in servizio e, in certi casi, addirittura promossi – conclude la Schirò -. Io licenziata per aver esercitato il diritto costituzionale previsto dall’articolo 21. Quale libertà di espressione esiste in Italia? Vediamo quanti avranno il coraggio di dare questa notizia e quanti si ricorderanno di avermi offerto un lavoro e della mia risposta: ‘Fammi questa proposta quando mi avranno licenziato. Per ora, devo combattere‘”.

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