Bimba morta dopo parto in casa, la madre: “Non sapevo di essere incinta”

La donna racconta di avere iniziato a partorire nel bagno della sua abitazione aiutata dal marito, ma non poche ore prima non sapeva di essere incinta. La piccola purtroppo non ce l’ha fatta, una vicenda triste e oscura su cui indagano le forze dell’ordine.

Non sapevo di essere incinta” con questa giustificazione una donna si è presentata al pronto soccorso di Matelica, in provincia di Macerata, dopo avere partorito in casa e provocato il decesso della sua bambina. Una vicenda che però lascia troppi dubbi alle forze dell’ordine che sono incaricati di fare luce sulla vicenda e che hanno iscritto i genitori nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale e di omicidio colposo.

Il fatto accade nella notte tra il 1 e il 2 ottobre. Lui poco più che 40enne e lei di 38 anni, già genitori di altri due figli di 9 e 7 anni, arrivano in ospedale con la bambina già morta. La donna dichiara che ha partorito nel bagno di casa aiutata dal marito, i due non sapevano che fosse incinta e se ne sono accorti solo quando la bambina ha iniziato a uscire, affermano alla polizia. Ma la madre perde molto sangue a causa di un’emorragia e decidono quindi di chiamare i soccorsi per evitare il peggio. Quando i sanitari arrivano sul posto trasportano d’urgenza i due in ospedale ma per la piccola  (di appena 35 settimane ovvero circa 8 mesi dal concepimento) non c’è nulla fare. Pesava appena tre chili mentre la madre è grave ma non in pericolo di vita.

Non è chiaro quando la bambina sia morta in questa situazione ed è proprio questo che viene contestato ai due. Forse volevano evitare di avere un altro bimbo resta il fatto che il parto in casa non è consentito per la pericolosità e le condizioni igieniche non idonee. Inoltre non convince il fatto che non si siano accorti di essere in dolce attesa avendo tra le altre cose avuto già altre due gravidanze in precedenza.

Il pubblico ministero Rosanna Buccini della Procura di Macerata decide di iscrivere i due nel registro degli indagati e dispone l’autopsia sul corpo della nascitura per stabilire cosa sia accaduto, l’ora e le cause del decesso affidando l’incarico al medico legale Adriano Tagliabracci. Per la coppia è stato nominato un avvocato d’ufficio, mentre per i due figli minorenni è stato individuato un curatore speciale. Gli inquirenti vogliono capire se la coppia nasconda qualcosa.

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