Gazprom riprende le forniture di gas dirette verso l’Italia

L’Austria ha approvato una nuova normativa che ostacolava l’arrivo del gas fino al nostro Paese, la mediazione di Eni ha permesso la ripresa della fornitura. Intanto dall’Europa fanno sapere che la dipendenza dalla materia prima russa è in continua diminuzione. 

Dopo quattro giorni di stop, Gazprom, il gigante russo dell’energia, ha comunicato di avere ripreso a fornire l’Italia di gas attraverso le esportazioni che passano dall’Austria affermando di avere raggiunto una mediazione sulle vendite dopo le modifiche alle leggi apportare da Vienna che ne ostacolavano l’arrivo. La notizia è stata diffusa dalla multinazionale italiana Eni.

Il primo ottobre l’Austria aveva stabilito che il gas proveniente dalla Russia dovesse essere consegnato al confine con il Paese e non oltre, come invece avveniva prima della nuova normativa. Questo aveva provocato un stop alla fornitura diretta verso l’Italia. Ma il gas arriva nel nostro Paese per il tramite di Gas Connect Austria il quale gestisce il metanodotto di Tarvisio in Friuli-Venezia Giulia. Secondo quanto riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore, Eni avrebbe dato a Gazprom una garanzia 20 milioni di euro per coprire le nuove normative previste dall’Austria.

Secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Claudio DescalziLa ripresa delle forniture è stata resa possibile dalla risoluzione da parte di Eni e delle parti coinvolte dei vincoli che derivano dalla nuova normativa introdotta dalle autorità di regolamentazione austriache“. “Il problema — aveva spiegato il qualche giorno fa il il ceo di Eni — non è di ordine geopolitico ma è dovuto al fatto che per il gas portato si dovrebbe dare una garanzia in funzione del passaggio di questo gas al trasportatore. Diventa difficile pensare che una società che vuole pagare in rubli possa mettere delle garanzie in euro“.

L’EUROPA HA RIDOTTO LA DIPENDENZA DAL GAS

In questo contesto però l’Europa si sta lentamente liberando della dipendenza dal gas russo. Ursula von der Leyen afferma questa mattina che “Negli ultimi sette mesi, insieme ai nostri Stati membri, abbiamo già compiuto passi importanti. Abbiamo diminuito il nostro consumo di gas di circa il 10%. Le forniture di gas russo sono diminuite dal 41% fino ad arrivare al 7,5% del gas dei gasdotti”. L’annuncio della presidente della Commissione europea avviene durante la plenaria dei parlamentari europei riuniti a Strasburgo per riferire dell’intensificarsi del conflitto tra Ucraina e Russia. “Abbiamo compensato questa riduzione con un aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto e di gasdotti, soprattutto da fornitori affidabili come gli Stati Uniti e la Norvegia“, ha continuato von der Leyen.

I prezzi elevati del gas stanno guidando i prezzi dell’elettricità. Dobbiamo limitare questo impatto inflazionistico del gas sull’elettricità, ovunque in Europa – ha aggiunto la presidente della Commissione europea – per questo siamo pronti a discutere di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto rappresenterebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato elettrico“.

Impostazioni privacy