Vladimir Putin potrebbe davvero lanciare un’arma atomica

Il presidente russo si trova in una strada senza uscita: deve vincere la guerra a ogni costo e piegare l’Occidente. Per farlo è disposto a utilizzare le armi nucleari. Ecco in che modo e con quali conseguenze.

Che la guerra in Ucraina possa sfociare in un conflitto atomico non è purtroppo un’ipotesi da escludere. La paura è grande e il rischio concreto viste le difficoltà che la Russia sta riscontrando, con un arretramento del suo esercito sempre più verso il confine e la perdita dei territori conquistati.

Se le intimidazioni del presidente russo possono sembrare più un ruggito che un vero e proprio pericolo, la situazione non lascia tranquilli in particolare dopo la scoperta di un convoglio atomico diretto verso il confine dove la Russia potrebbe effettuare un test. Ma scatenare una guerra di questa portata avrebbe delle ricadute gigantesche anche e soprattutto su Mosca, provocando una ferma risposta della Nato e una escalation che porterebbe alla fine stessa del Paese.

I TRE POSSIBILI UTILIZZI DELL’ATOMICA

Secondo gli esperti le possibilità per Putin sono di tre tipi. La prima prevede una sorta di “dimostrazione” in cui la Russia lasci esplodere una bomba di piccole dimensioni al confine con l’Ucraina magari sotto terra o in mare aperto senza particolari conseguenze, con l’obbiettivo far capire che “non scherza” ed è pronto a lanciarla sulle città. La seconda è che colpisca un obbiettivo militare concreto così da spiazzare e fiaccare la resistenza ucraina.

La terza, più drammatica, è che Putin decida di lanciare una attacco nucleare contro Kiev o su una nazione della Nato per porre fine ai rifornimenti militari diretti verso l’Ucraina. Questa scelta sancirebbe l’inizio della guerra nucleare che porterebbe alla fine della Russia, provocando una violenta e implacabile risposta dell’Occidente con gli stessi strumenti questa volta in direzione di Mosca. Inoltre lo sgancio di una qualsiasi bomba provocherebbe una nube radioattiva che avvelenerebbe le zone che Putin ha promesso di liberare e persino lo stesso territorio russo, senza contare che l’effetto scioccante della bomba avrebbe con conseguenze anche sulle scelte degli alleati Cina e India nel sostenere il Cremlino. Sebbene la prima opzione sia la più probabile, non è da escludere che ogni scelta possa sfociare in un conflitto aperto tra Russia e Nato.

IL PERCHE’ DELLE MINACCE DI PUTIN

L’esercito russo è in grave difficoltà sul campo di battaglia e nonostante stia bombardando l’Ucraina da mesi non riesce a piegare la resistenza la quale sta invece avanzando, riconquistando terreno fino ai territorio finora stabilmente occupati dai russi fin dall’inizio del conflitto e portando la Russia verso la sconfitta, a meno che non ci siano elementi importanti che ribaltino le sorti della guerra.

Lo “Zar” ha accusato gli Stati Uniti di avere utilizzato l’unica bomba nucleare mai sganciata su una popolazione civile nella Seconda Guerra Mondiale sul Giappone e “creato un precedente“. Ma del resto Putin minaccia l’uso del nucleare sin dall’inizio dell’invasione e col passare del tempo e il crescere delle difficoltà in guerra ha alzato sempre più la voce senza però ottenere risultati concreti. Putin sa che rischia seriamente di perdere la guerra e quindi anche il prestigio e timore militare di cui la Russia gode, senza contare che le sanzioni stanno mettendo il Paese in grave difficoltà economica e nelle relazioni politiche internazionali. “Siamo in una situazione in cui la superiorità di risorse e di armamenti convenzionali è a favore dell’Occidente” afferma Vasily Kashin, esperto di questioni militari.

Eppure il presidente russo è obbligato a vincere, l’annessione di una grande fetta di territorio ucraino nella Federazione russa a seguito del referendum illegale indetto nelle zone di Kherson, Lugansk, Donetsk e Zaporizhzhia le quali “devono essere difese con tutti i mezzi a nostra disposizione” determina il fatto che è obbligato a difenderle in quanto territorio nazionale. Se gli ucraini dovessero riuscire a riconquistarle, Putin potrebbe passare a strumenti di guerra non convenzionali.

ALZARE IL TIRO PER PIEGARE L’OCCIDENTE

Per Putin l’uso dell’atomica “non è un bluff” come ha detto in uno dei suoi ultimi discorsi e sa che la Russia ha l’arsenale atomico più grande del mondo, insomma il potere della Russia è basato sul nucleare e le sue parole non possono essere sottovalutate. Lo sanno anche gli Stati Uniti che per il mezzo del consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Jake Sullivan, fanno sapere che l’uso della bomba avrebbe “conseguenze catastrofiche“.

La minaccia nucleare, di cui solo Putin sembra non preoccuparsi, è un deterrente che potrebbe obbligare l’Ucraina e l’Occidente a cedere sui negoziati e accontentare Mosca nelle sue pretese. Nessuno crede che davvero lo Zar voglia usare le bombe ma è un rischio che nessuno vuole correre, pur dovendo concedere la vittoria alla Russia. Anche le armi nucleari definite “tattiche”, ovvero di minore capacità distruttiva di cui Putin è dotato, non solo porterebbero a conseguenze terrificanti ma aprirebbero la strada verso una degenerazione nei conflitti e nelle dispute internazionali devastanti per il mondo. Insomma la decisione di utilizzare armi nucleari per risolvere il conflitto ucraino in direzione favorevole alla Russia è da considerarsi del tutto sbagliata in ogni sua forma, ma del resto anche l’invasione dell’Ucraina era considerata un atto del tutto irrazionale da parte di Putin.

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