Paura sul cavalcavia: si apre una voragine, auto viene inghiottita

Una porzione di cavalcavia crolla e inghiotte un’automobile. Poteva essere tragedia.
È successo ieri mattina a Novara, sulla statale che connette con Milano.
Una parte del cavalcavia XXV aprile, che collega il centro di Novara con la statale per Milano è collassato ieri mattina, domenica 9 ottobre. Il crollo dell’intera campata della corsia Sud è avvenuto poco prima delle 8, con una grande voragine che è aperta sulla carreggiata di sinistra in uscita.
Paura per un automobilista: la sua macchina è rimasta bloccata, con lui all’interno, in bilico sulla voragine. Fortunatamente i soccorritori lo hanno salvato e poi trasportato in ospedale per le medicazioni. Traffico totalmente bloccato in entrambe le direzioni, verso e dal centro storico della città. Il piano viabile è sprofondato sotto la sua macchina, ma grazie al cielo la vettura non è precipitata nel vuoto.
Si stanno predisponendo i percorsi alternativi, soprattutto in previsione della giornata di oggi con le scuole che riaprono dopo il weekend. Confermato invece, dopo un sopralluogo, il traffico ferroviario sulla linea Torino-Milano, che si svolge proprio sotto il cavalcavia oggetto del crollo. Treni regolari dunque.
I lavori di manutenzione sul cavalcavia crollato
Il cavalcavia risale agli anni 70. Tra il 2015 e il 2016 era rimasto chiuso a lungo a causa di lavori di consolidamento dell’infrastruttura. Recentemente l’assessorato ai lavori pubblici del Comune aveva riportato in una commissione consiliare i risultati del monitoraggio di ponti e viadotti. Il cavalcavia crollato ieri mattina non rientrava nell’elenco delle infrastrutture potenzialmente a rischio.
Da quel monitoraggio, spiega all’AGI il sindaco di Novara Alessandro Canelli, “non sono emerse condizioni critiche su quel viadotto“. “Innanzitutto – aggiunge Canelli – fortunatamente, non ci sono stati feriti gravi. Non si è trattato del crollo del cavalcavia, ma del distacco di una spalletta in cemento del muro di contenimento della rampa. Nel punto in cui è avvenuto tale distacco non c’è un ponte ma una rampa che porta al ponte, al di sotto infatti c’è della terra”.
“Peraltro – spiega il primo cittadino di Novara – quel ponte è stato oggetto di un progetto tecnico e di conseguenti lavori di consolidamento, nel 2015. Come molti ricorderanno, fin dal dicembre 2013 l’intero viadotto era stato ridotto a due corsie perché era stato individuato un cedimento delle fondazioni per scarsa portanza del terreno, con rischi di rotazione dei muri di contenimento verso l’esterno. Poi vennero fatti lavoro di consolidamento”.
“Entro domani – termina Canelli – verificheremo attentamente per cercare di comprendere i motivi che hanno portato al cedimento nonostante su quel ponte vi sia stata da anni una forte attenzione e grossi investimenti per la manutenzione”.