«Lavoro nei servizi segreti», ma è una truffa per spillare soldi alla partner: a processo finto 007

Si erano conosciuti su una chat di incontri. Dopo il primo appuntamento lui le aveva confessato di essere un agente dei servizi segreti.

Lei, con un pizzico di ingenuità, ha creduto a quelle che, alla prova dei fatti, si sono rivelate delle semplici frottole per approfittarsi della sua buona fede.

Si erano conosciuti su un sito di incontri, racconta il Corriere della Sera, nel febbraio 2016. Lui di nome fa Salvatore, ha 51 anni. Le era apparso una persona perbene e affidabile fin dalla presentazione su Meetic. Tanto più che per enfatizzare la sua serietà si presentava col nickname «Serio71». Che volere di più? Anche la foto le ispirava fiducia.

Per appurare se fosse serio non solo di soprannome ma anche di fatto i due si erano dati appuntamento a Ostia. Passeggiata romantica sul lungomare e cena, altrettanto romantica. Infine la canonica conclusione in un albergo. Come in un film. Roba da favola, destinata a intrigarsi ancor più quando lui, al termine di una notte di passione, le rivela di essere un agente dei servizi segreti. Spy story che si intreccia alla love story, è il top. Poi all’alba lui deve andarsene. Per una missione naturalmente. Il dovere chiama, le racconta l’uomo. Come James Bond.

«James Bond» torna alla carica per… chiedere un prestito

Pochi giorni dopo il sedicente 007 torna a farsi sentire. O meglio a battere cassa. È nei guai, le dice al telefono. È finito in un intrigo internazionale? Gli inevitabili rischi del mestiere? Deve eliminare qualcuno? Niente di tutto ciò. La realtà è assai più prosaica: gli si è smagnetizzata la carta di credito (quelle cose che al supersofisticato James Bond non capitano davvero mai) e ha bisogno di 350 euro per portare avanti la missione. Naturalmente le promette di restituire tutto non appena ritornerà a Roma. Lei gli crede e gli versa la cifra con un bonifico.

Un imbroglio che, stando alla Procura, si sarebbe ripetuto almeno per 13 volte, con «Serio71» che arriva a chiederle anche tremila euro in prestito. La donna ci casca ingenuamente ogni volta. E così il sedicente 007 continua a spillarle soldi. Alla fine saranno 14 mila euro, riferisce sempre il Corriere.

Fino a quando lei, stufa della commedia e esasperata dalle continue richieste di denaro, non lo denuncia. Titoli di coda dunque sulla carriera del James Bond di Meetic, che adesso dovrà sedersi sul banco degli imputati come un Frank Abagnale qualsiasi, l’imbroglione (un po’ più abile in verità) impersonato da Leonardo Di Caprio nel film «Prova a prendermi».

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