Boris Johnson, per il dopo Truss si fa largo l’ipotesi di un clamoroso ritorno

L’ex premier potrebbe ricandidarsi alla guida dei Tory dopo le dimissioni lampo di Liz Truss.

Sarebbe un clamoroso ritorno dopo gli scandali e le polemiche che lo hanno travolto.

Boris Johnson verso un clamoroso ritorno a Downing Street? BoJ per il dopo Truss Potrebbe essere più che una semplice ipotesi. L’ex premier britannico è tornato velocemente nel Regno Unito dalla vacanza con la famiglia nella Repubblica Dominicana. Un rientro precipitoso che rende molto concreta la possibilità di una sua ricandidatura alla guida dei Tory – anche se di ufficiale ancora non c’è nulla. Stando alla Bbc Johnson può contare sul sostegno di oltre 100 deputati Tory e dunque se volesse potrebbe candidarsi per tornare in sella al partito.

Le regole interne dei Tory richiedono l’appoggio di 100 deputati per essere presenti sulla scheda elettorale per succedere alla dimissionaria Liz Truss. La maggior parte di questi deputati conservatori ancora non ha espresso in pubblico il proprio endorsement all’ex primo ministro (al momento solo 54 deputati lo hanno fatto). Ma se Boris Johnson riuscisse a raggiungere lo step successivo, quando a votare saranno gli iscritti al Partito Conservatore, ha buone chance di imporsi su Rishi Sunak, che pure resta favorito per la vittoria avendo già superato la soglia dei 100 parlamentari conservatori a lui favorevoli.

BoJo tira dritto tra scandali, polemiche e insuccessi elettorali

Johnson è ancora sotto indagine da parte del Comitato per gli Standard parlamentari per l’accusa di aver mentito in Parlamento. Non rischia soltanto la sospensione ma addirittura l’espulsione dal Parlamento per aver violato le regole di condotta ministeriale non dicendo la verità sulle feste a Downing Street durante il lockdown.

Gli scandali che lo hanno travolto negli ultimi mesi alla guida del governo britannico sono stati così numerosi da avviare il terremoto politico che ha portato alle dimissioni di massa dal governo, con 54 membri, tra ministri, sottosegretari e affiliati che avevano abbandonato l’esecutivo guidato da Johnson. Un autentico record (che fa il paio con le dimissioni lampo di Liz Truss, col mandato più breve di sempre nel Regno Unito) alla base del quale c’è anche la brutta performance alle cosiddette elezioni anticipate di circoscrizione (snap election), con due seggi tradizionalmente appannaggio dei conservatori andati a liberaldemocratici e ai laburisti.

L’ipotesi di un secondo mandato rappresenterebbe un fatto assolutamente fuori dal comune nella vita politica del Regno Unito. Per incontrare un episodio analogo bisogna risalire a 140 anni fa, quando William Gladstone ritornò alla guida dei liberali. BoJo sembra incurante delle critiche che gli arrivano e va avanti per la sua strada. Ancora non ha ufficializzato la sua ricandidatura. Pare sia stato fischiato dai passeggeri dell’aereo col quale è rientrato dalla Repubblica Dominicana – dove si trovava in vacanza fino all’altro ieri – per aver saltato la fila.

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