“Il” o “la” Presidente? Meloni: “Chiamatemi come volete, anche Giorgia. Io mi occupo dei problemi del paese”

L’Italia attraversa uno dei momenti più tormentati della sua storia più recente, eppure c’è chi sembra avere altre priorità.

Ad esempio stare a polemizzare sugli appellativi ufficiali da applicare alla nuova presidenza del Consiglio: “la” Presidente o “il” Presidente del Consiglio?

Nella vicina Francia da anni infuria la polemica sul “linguaggio inclusivo”, cavallo di battaglia del politicamente corretto e dei cosiddetti “radical chic” (termine nostrano per indicare quelli che in Americana sono chiamati “woke”). Ma anche in Italia la querelle (sulla quale si è scomodata anche la Crusca) talvolta riaffiora nel dibattito culturale e politico. Lasciando abbastanza perplessi quelli che devono pensare non a fare polemiche ideologiche, ma più banalmente ad arrivare alla fine del mese. Compito sempre più difficile in tempi di caro vita, caro bollette, caro energia, guerra alle porte dell’Europa, pandemia, e chi più ne ha più ne metta.

Le polemiche sulla missiva

Eppure in questo momento così delicato c’è chi pensa a polemizzare sulla dicitura (politicamente) corretta da applicare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che vede per la prima volta in sella una donna: la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Che ha cercato (forse invano temiamo) di spegnere una volta per tutte le diatribe nate dopo una comunicazione della segreteria del governo. «Per opportuna informazione si comunica che l’appellativo da utilizzare per il Presidente del Consiglio dei Ministri è: ‘Il Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni’». Così appare in una comunicazione, indirizzata «a tutti i ministeri» dal nuovo segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato.

La nota di Palazzo Chigi ha innescato le polemiche su web e social. Polemiche sulle quali la stessa Giorgia Meloni è intervenuta per dire la sua in un post su Facebook.

La missiva – o meglio una sua immagine – su carta intestata della Presidenza del Consiglio, Ufficio del cerimoniale di Stato e per le onorificenze, è circolata sui social network innescando la miccia delle discussioni. La nota, confermata da fonti di più ministeri, è diventata virale e con lei le accese diatribe. Tanto che la stessa Giorgia Meloni ha cercato di intervenire per provare a riportare un po’ di calma.

«Fate pure. Se credete chiamatemi anche Giorgia»

La leader di Fidi, primo premier donna nella storia del nostro Paese, è intervenuta dunque sui suoi canali social per cercare di placare gli animi turbolenti: «Leggo che il principale tema di discussione di oggi sarebbe su circolari burocratiche interne, più o meno sbagliate, attorno al grande tema di come definire la prima donna Presidente del Consiglio. Fate pure. Io mi sto occupando di bollette, tasse, lavoro, certezza della pena, manovra di bilancio. Per come la vedo io, potete chiamarmi come credete, anche Giorgia», ha scritto la Meloni.

Riaccendendo, comunque la si voglia pensare sulla “scrittura inclusiva”, i riflettori sugli autentici  problemi del Paese.

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