Dal ‘campo largo’ al ‘tutti contro tutti’: partiti dell’opposizione sempre più divisi

I partiti di opposizione continuano a scontrarsi tra di loro. E così anche Enrico Letta deve arrendersi alla dura realtà dei fatti.

Il leader del Partito democratico promette una dura opposizione al neonato governo Meloni.

Dopo il tramonto del ‘campo largo’, anche l’idea lettiana di un coordinamento delle opposizioni appare ormai alla deriva. Sembra averne preso coscienza lo stesso Enrico Letta che, rivolgendosi alla direzione nazionale del suo partito, annuncia l’opposizione “dura, intransigente e non consociativa del Pd al governo Meloni.

Una linea che il Partito democratico appare intenzionato a tenere indipendentemente dalle decisioni delle altre forze politiche. Il fossato tra i partiti di opposizione quindi si allarga sempre di più.

Il segretario dem lancia frecciate a tutte le principali forze di opposizione, criticando insieme Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Letta accusa il primo di fare “opposizione all’opposizione” e di fungere, quindi, da “stampella del governo”. Il secondo invece è accusato di voler “giocare al cavaliere solitario“.

Letta: stoccata a Renzi…

Due linee che il Nazareno crede ispirate da ragioni “tattiche”: Italia Viva e M5s così facendo cercano di corrodere ancora il consenso piddino a proprio vantaggio. Malgrado ciò, Enrico Letta fa sapere di essere “disponibile a dialogare con il resto dell’opposizione, ma – avverte il leader dem – “non ci facciamo prendere in giro. C’è un’opposizione che della opposizione non ha nulla e che ha già trasferito le tende nel campo della maggioranza. Chi passa il tempo ad attaccare l’opposizione è solo una stampella della maggioranza”. Il riferimento neanche troppo va velato va all’antico avversario Matteo Renzi.

Non si fa attendere la replica dei renziani, che in tutta risposta intensificano il “fuoco amico” contro il Pd già inaugurato dallo stesso Renzi nel suo intervento n Senato quando, in occasione del voto di fiducia al nuovo esecutivo, aveva detto che “Letta è il miglior alleato di Meloni”. Parole puntualmente riprese dagli esponenti renziani (Nicola Danti, Raffaella Paita, Ivan Scalfarotto).

… e a Conte

Ma Letta non punta il dito soltanto su Renzi.Questo governo lo metteremo in difficoltà se ci sarà un voto compatto di tutte le opposizioni“, insiste il segretario del Pd: “Ma se qualche opposizione gioca a fare il cavaliere solitario, sarà difficile mettere in difficoltà il governo“. Anche qui il riferimento di Letta appare chiaro: è Giuseppe Conte, che i dem accusano di aver lanciato un’Opa alla sinistra del Pd.

Del resto che nel Partito democratico convivano due opposte anime (una di sinistra e l’altra liberal) lo spiega anche l’ex ministro del lavoro Andrea Orlando, per il quale su alcuni temi (ad esempio giovani e questione sociale) l’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia “non è fascista, ma liberale”. Una questione, quella dell’identità del Pd, che Orlando chiede di affrontare una volta per tutte. La partita del congresso sembra dunque legata a quella dell’opposizione. Ma di questo anche Letta pare consapevole.

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