Le mosse di Enrico Letta: quell’alleanza con il M5s che non guarda a Matteo Renzi

Se il neo segretario dem Enrico Letta sostiene con forza un’alleanza con il M5s, meno convinto appare su un accordo con Matteo Renzi.

Un’alleanza strategica per battere il centrodestra. E’ a questo che punta il segretario dem Enrico Letta che, ad appena una settimana dalla sua elezione, sembra avere già le idee chiare sul futuro del PD. “Per vincere le elezioni contro il centrodestra dobbiamo comporre una grande alleanza in cui stia il M5s, che ha vissuto un’evoluzione europeista importante e positiva”, ha riferito Enrico Letta in un’intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia non dimenticando Giuseppe Conte. L’ipotesi dell’ex Presidente del Consiglio come guida del M5s è stata letta dall’ora leader dei democratici come una buona notizia specie in vista dei prossimi passi politici.

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Se Enrico Letta non sembra “vedere un quarto governo con una quarta maggioranza diversa” e avrebbe in mente di “fare di tutto per evitare le elezioni”, l’alleanza con il Movimento 5 stelle è un dovere nei confronti, anche, di chi ha lasciato il Pd. Così convinto sul Movimento 5 stelle, così incerto sull’ipotesi di aprire anche a Italia Viva. “Dipende da loro, io sono disposto a dialogare con tutti”, ha detto Letta. Ma forse l’avvicinamento ai 5 stelle potrebbe essere letto proprio sotto un’altra lente: quella di una chiusura a Iv e un attacco alle correnti interne dei dem.

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Resta la distanza 

Tra Matteo Renzi ed Enrico Letta resta la distanza. Non è un caso se Matteo Renzi ha aperto la riunione dem, poco dopo l’elezione di Letta, ribadendo il suo “mai ad alleanze con populisti e sovranisti”. E se Italia Viva non guarda ai grillini, mentre Letta sì, è chiaro che tra i due non sembra esserci possibilità di incontro. Ed anzi, sembrano aumentare i dissapori. Ed è forse per questo che alcuni parlamentari renziani – l’umbro Leonardo Grimani e il lombardo Eugenio Comincini – hanno detto addio ad Iv ipotizzando un ritorno nel Pd. Insomma, anche Iv è spaccato e c’è chi vorrebbe costruire con Enrico Letta, più che distruggere. Sarà davvero possibile? 

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