Miriam, travolta e uccisa da un ubriaco alla guida dopo una lite col fidanzato. Lui:«L’ho seguita in auto e le ho detto di salire, poi l’ho persa»

I due fidanzati avevano avuto un litigio e lei aveva deciso di avventurarsi verso casa a piedi, perché il papà non le rispondeva al cellulare. Poi un 23enne l’ha investita mortalmente con la sua auto 

Un litigio tra fidanzati e un destino che lascia sconvolti, non facile da accettare. Miriam, 22 anni, aveva avuto una lite con il fidanzato nella notte di Halloween, e aveva scelto di tornare a casa a piedi. Ma lungo il tragitto a piedi è morta, investita da un’auto guidata da un 23enne che aveva bevuto. A Il Corriere della Sera, il giovane fidanzato Tommaso, 19 anni, ha raccontato:«Avevamo litigato, e l’ho seguita in auto insieme a mio fratello. Ho provato in tutti i modi a convincerla a restare, l’ho pure seguita in auto assieme a mio fratello, ho insistito perché tornasse indietro».

Miriam-meteoweek.com

L’impatto in cui Miriam è morta è stato molto forte, un boato. In quella tragica notte di Halloween, a Pieve del Grappa (Treviso), le vite di tre persone si sono spezzate: Miriam che è morta, il fidanzato Tommaso che è devastato dai sensi di colpa e il 23enne che l’ha investita e che ora è accusato di omicidio stradale aggravato.

Il 23enne ha raccontato agli investigatori di essersi trovato di fronte la giovane d’improvviso, ma il tasso di alcol che aveva nel sangue era 1,5, il triplo rispetto a quanto permesso dalla legge. Tra l’altro, i militari dell’Arma ipotizzano che possa aver assunto stupefacenti. L’incidente letale è occorso verso le 4:30.

Il fratello maggiore del fidanzato di Miriam, ha raccontato, come riporta Il MessaggeroHo tentato di convincere Miriam in tutti i modi a salire in macchina. L’ho seguita per un tratto, poi l’ho persa. Le dicevo che era pericoloso camminare per strada la notte di Halloween con tutta la gente che torna ubriaca dalle feste. Ma non c’è stato verso».

Miriam abitava con il papà, che quella notte non ha sentito le chiamate della figlia per farsi venire a riprendere. L’uomo, infatti, a quell’ora dormiva. Miriam studiava psicologia e lavorava come barista, nel locale in cui ha conosciuto Tommaso, con cui si è fidanzata.

I due stavano insieme da circa due mesi, e Tommaso, per via di un incidente, era momentaneamente costretto su una sedia rotelle, per cui il fratello 23enne lo accompagnava quando doveva uscire. E il fratello maggiore di Miriam ha raccontato:«L’altra sera, lei e mio fratello volevano mangiare una pizza. Li ho accompagnati alla pizzeria…Miriam doveva fermarsi a dormire qui da noi. Ma a un certo punto della notte, saranno state più o meno le 4, ha detto che sarebbe andata a casa perché avevano discusso. Le ho chiesto se qualcuno la veniva a prendere, lei mi ha detto di no ma era decisa ad andarsene lo stesso».

Da quanto si apprende, pare che i due giovani avessero discussioni frequenti e che lei se ne tornasse a casa a piedi. La sera della tragedia, nel cuore della notte, lei è andata verso casa a piedi, nonostante i due fratelli insistessero perché non lo facesse. I due l’avrebbero seguita con l’auto, ma lei li avrebbe mandati via, dicendo che se la sarebbe cavata da sé.

I due si erano fermati a prendere le sigarette e Miriam, intanto, era andata via. «Al telefono non rispondeva, l’ho cercata a lungo perlustrando le stradine laterali. Ma non pensavo che si fosse avventurata sulla provinciale». I due fratelli hanno scoperto tutto solo la mattina.

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