Tensioni in Polonia: vola il costo del gas, scende quello del petrolio

La vicenda internazionale di questa notte mette in crisi l’economia e pesa sui mercati finanziari. Il costo del gas continua a salire mentre quello del petrolio scende. 

La questione non ancora chiarita dei presunti missili russi caduti in Polonia sta rimettendo in allarme il mondo sui pericoli di una Terza guerra mondiale qualora gli scontri dovessero coinvolgere un Paese della Nato. Oltre alle ovvie e tragiche conseguenze sulla popolazione, al momento a pagare il prezzo di questa incertezza è il mercato economico con i prezzi di gas schizzati alle stelle mentre il petrolio è in netto calo.

Il prezzo del petrolio è giunto a 93,59 dollari al barile, -0.27% e il WTI a 86,47 dollari al barile, -0,89%. I prezzi del greggio erano balzati ieri dopo la notizia che la fornitura di petrolio all’Ungheria attraverso l’oleodotto Druzhba era stata temporaneamente sospesa a causa di un calo della pressione per mancanza di energia elettrica.

IN EUROPA

Ad Amsterdam il prezzo dell’energia è salito dell’11,4% a 126 euro al megawattora mentre l’oro nero scende dell’1,1% a 84,94 dollari al barile e il brent a 92,36 dollari (-0,8%). Sul fronte dei metalli l’oro si attesta a 1.776 dollari l’oncia (+1,1%). In rialzo anche il nichel (+3,3%), il rame (+0,3%) e l’alluminio (+0,1%).  Sul versante alimentare si registra un calo delle quotazioni dei principali prodotti. Il grano duro si attesta a 943 dollari (-0,7%) per il future da 5mila bushel, l’unità di misura statunitense per i cereali, e quello tenero a 827 dollari (-1,3%).

NEL MONDO

Questa mattina quasi tutti gli indici asiatici, a eccezione del Nikkei, sono in rosso, La Cina tra i peggiori la quale paga non solo la paura della guerra ma anche le problematiche interne al Paese (per esempio legate al Covid) con non solo l’energia ma anche il settore immobiliare presenta delle difficoltà con il costo delle case sceso in maniera repentina in pochi giorni. Il dollaro in questo momento è l’asset di rifugio e registra timidi aumenti.

IN ITALIA

Intanto rallentano ma non si fermano i rincari dei carburanti in Italia: la benzina al litro oggi costa il 17% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre per il gasolio la differenza è di oltre il 25%.  Siamo a quota 1,73 euro al litro nel self-service e 1,86 nel servito, per il diesel siamo a 1,86 euro al litro nel self-service e a 2 nel servito, per il Gpl siamo a 0,77 euro al litro e per il metano siamo a 2,2 euro al chilo.

L’Italia è il Paese che nel 2022 ha speso di più in percentuale al Pil (3,25 per cento) rispetto ai principali Paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Olanda), per contrastare il rincaro energetico” afferma l’Osservatorio Conti Pubblici Italiani (Ocpi) per voce del coordinatore Giampaolo Galli. “Per estendere gli aiuti in scadenza al primo trimestre 2023 (gennaio-marzo) serviranno però altri 20 miliardi, secondo le stime dell’Osservatorio. Se poi le misure – azzeramento degli oneri di sistema, sconto sui carburanti, credito d’imposta per le imprese, bonus sociale – venissero estese all’intero anno, il conto salirebbe alla cifra colossale di 80 miliardi“.

Questi dati  evidenziano l’urgenza didefinire le priorità per affrontare in maniera efficace i prossimi mesi senza mettere pressioni insostenibili sul bilancio pubblico. L’esortazione è condivisa dagli economisti del Fondo Monetario Internazionale, che hanno chiesto una politica di bilancio più rigorosa ai Paesi con un indebitamento troppo alto, come Italia e Spagna” conclude Galli.

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