Il governo taglia i bonus ma aumenta gli stipendi con taglio del cuneo fiscale: chi guadagna e chi perde

Il governo Meloni sta agendo in modo molto coerente a quello che aveva promesso in campagna elettorale. Niente fuochi d’artificio perché il bilancio dello stato non lo consente ma taglio del cuneo fiscale e taglio anche dei bonus.

Si tratta di una visione della società che premia il lavoro e premia anche l’impresa ma che appare troppo sorda ai bisogni di chi è in difficoltà. Giorgia Meloni ha chiarito tante volte che il suo governo non sarà un governo contro i poveri ma che semplicemente lei non ama i bonus e il reddito di cittadinanza e vuole spingere al massimo l’acceleratore sull’occupazione.

La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, entra a palazzo Montecitorio a Roma, 29 settembre 2022. ANSA/CLAUDIO PERI

I bonus per le bollette da 600 euro a €3000 sono proprio la dimostrazione di questa filosofia. Infatti questi bonus sulle bollette che vanno proprio da 600 a €3000 non verranno assolutamente tassati e tutti i soldi che il datore di lavoro eroga al dipendente andranno direttamente nella busta paga senza che il datore di lavoro debba pagare un centesimo di più.

Si premia il lavoro ma si tende a dimenticare la povertà

Ovviamente azzerare il cuneo fiscale su un singolo bonus non significa azzerarlo su tutti gli stipendi ma per il governo Meloni questo vuole essere un primo passo. Il governo ha trasmesso con forza questa idea che l’unica vera alternativa e antidoto alla povertà è il lavoro e proprio per questo il cuneo fiscale va abbassato moltissimo. Il problema è che trovare lavoro a tutti coloro i quali perderanno il reddito di cittadinanza non è facile.

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Tra l’altro l’approccio del governo sembra ignorare anche il problema del lavoro povero. Invece purtroppo in Italia specialmente nel mezzogiorno il lavoro povero è un dramma diffusissimo. Infatti tantissimi lavorano letteralmente per un tozzo di pane e tanti genitori pur lavorando non riescono a mantenere la famiglia.

Il lavoro povero e il lavoro in nero: piaga pericolosa

Contro la piaga del lavoro povero e del lavoro nero, il taglio del cuneo fiscale chiaramente non serve quasi a nulla. Si tratta di aiutare chi un lavoro ce l’ha già e invece lasciare in una sorta di cono d’ombra quei tantissimi italiani che non ce la fanno ad andare avanti. Sicuramente il governo Meloni è animato dalle migliori intenzioni tuttavia tagliare i bonus per chi è più in difficoltà appare una politica molto pericolosa specialmente oggi che l’inflazione è così elevata. Proprio per questo infatti molti sostengono che Giorgia Meloni non riuscirà ad eliminare il reddito di cittadinanza ma più che altro lo ridurrà.

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