Omicidio Desirée Mariottini: confermate le condanne [VIDEO]

Per la morte della ragazza 16enne, avvenuta a Roma nel quartiere San Lorenzo, sono stati condannati per omicidio volontario, cessione di sostanze e violenza sessuale quattro persone. Le pene vanno dall’ergastolo ai 24 anni di carcere.

Sono state confermate in Corte d’Appello le pene per l’omicidio di Desirée Mariottini, la ragazza di appena 16 anni morta la sera del 18 ottobre 2018 nel quartiere San Lorenzo a Roma. La giovane si trovava in un covo di spacciatori e morì in seguito all’abuso di sostanze narcotiche e psicotiche unite alle violenze sessuali subite dal gruppo.

Due gli ergastoli, così come deciso nel processo di primo grado, per Yusif Salia, 36 anni e Mamadou Gara, di anni 30. 24 anni e sei mesi di carcere invece per Brian Minteh e 27 anni di reclusione per il 50enne Chima Alinno. I responsabili tennero sotto l’effetto delle droghe (tra cui metadone e Quentiax 300) la giovane per ben 12 ore violentandola a turno, fino alla sua morte.

Per l’accusa Gara, Minteh, Alinno e Salia erano ben consapevoli di ciò che stavano facendo e avevano parecchia conoscenza delle sostanze che le stavano dando, dalla potenzialità letali. Le droghe le furono somministrate anche contro la volontà di Desirée fino a ridurla a uno stato di totale incoscienza. Inoltre decisero e anzi impedirono di chiamare i soccorsi per tentare di salvare la minorenne: “Meglio lei morta che noi in galera” sono alcune delle frasi riportate durante il processo dai testimoni. Una volontà definita “cattiva” dal pg e legata “al desiderio di mantenere il loro commercio di droga: nessuno doveva sapere cosa succedeva in quella casa“.

LA RABBIA DELLA MADRE

Per la loro condanna sono state fondamentali le tracce di Dna rinvenute sotto le unghie della vittima, le testimonianze di alcuni soggetti che quella sera frequentarono il rudere di via dei Lucani a San Lorenzo. “Speravo nella conferma delle condanne. Sono quattro mostri e devono stare dietro le sbarre. Questa sentenza mi dà un solo po’ di pace dopo tanto dolore, ma il dolore ci sarà sempre e nessuno mi ridarà mai mia figlia” ha detto la madre della ragazza, Barbara Mariottini.

L’AMICA CONDANNATA

Nell’arco del processo, è finita alla sbarra anche Antonella Fauntleroy, amica 20enne di Desirée, che ricevuto una condanna a sei anni di prigione. Secondo i giudici di primo grado era “responsabile di averle iniettato l’eroina, perché la sedicenne da sola non riusciva a farlo“. Le sono state concesse circostanze attenuanti, anche se ritenute pari alle aggravanti, in quanto il fatto di averla drogata avrebbe innescato il quadro violento dello stupro a seguito del quale poi Desirée è deceduta.

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