Omicidio Prati, il mistero dell’incidente in auto del sospetto killer

Vengono a galla altri particolari sul delitto del Quartiere Prati. Il presunto killer si sarebbe recato a casa dei suoi in taxi, indossando gli abiti ancora sporchi di sangue.

Dopo il triplice omicidio avrebbe avuto infatti un incidente con la sua auto.

Emergono nuovi dettagli sul triplice omicidio del rione Prati. Giandavide De Pau, il 51enne indiziato della mattanza del 17 novembre scorso, dopo aver accoltellato a morte le tre prostitute avrebbe avuto un incidente in auto.

Dopo essere stato nell’appartamento in via Riboty, dove hanno trovato la morte le due donne di nazionalità cinese, ancora non identificate, e dopo la sortita in via Durazzo, dove è stata uccisa a coltellate la 65enne colombiana Marta Castano Torres, l’uomo ha avuto un incidente in macchina. Gli investigatori hanno ritrovato l’auto di De Pau, una Toyota IQ, ammaccata e in un deposito.

Si ipotizza che dopo l’incidente con l’auto De Pau possa aver raggiunto in taxi l’abitazione dei familiari in via Esperia Sperani, in zona Ottavia. Addosso aveva ancora gli abiti inzuppati del sangue delle vittime. Sulla sua automobile sono ancora in corso i rilievi da parte della polizia scientifica. Proseguono intanto anche gli accertamenti alla ricerca dell’arma del delitto. Verosimilmente, come detto diverse volte, i delitti dovrebbero essere stati commessi con uno stiletto. Ma ancora non è saltato fuori.

Nel frattempo la procura, che al 51enne contesta il triplice omicidio aggravato, formalizzerà la richiesta di convalida del fermo, atto preliminare alla fissazione dell’udienza davanti al giudice.

Attesa per l’autopsia

Domani invece arriverà l’incarico al medico legale che dovrà effettuare gli esami autoptici sui cadaveri delle tre donne assassinate. Al momento i corpi di Marta Castano Torres, la donna di 65 anni di origine colombiana ammazzata nel seminterrato di via Durazzo 38, e quelli delle due donne cinesi dall’identità ancora sconosciuta, uccise a coltellate nell’appartamento al primo piano di via Riboty, si trovano all’istituto di medicina legale del Policlinico Agostino Gemelli.

Toccherà all’autopsia stabilire anche se le ferite presenti sui corpi delle tre donne uccise siano riconducibili alla stessa arma da taglia. A dare ulteriore valore alla ricostruzione che Giandavide De Pau, ora in carcere a Regina Coeli per il triplice omicidio avvenuto lo scorso sabato sera, dove è sorvegliato a vista, abbia fatto un incidente in macchina dopo la triplice uccisione c’è anche, secondo quanto rende noto l’AGI, un altro fatto. Ovvero che durante l’interrogatorio in Questura il sospetto killer abbia lamentato un forte dolore allo sterno chiedendo di poter fare una radiografia.

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