Saman Abbas, la versione choc del cugino sul delitto:«Io la tenevo ferma mentre gli altri la soffocavano»

L’intercettazione di uno dei cugini di Saman Abbas, in prigione, nel corso di un colloquio con lo zio. Ecco che cosa ha detto

Nuovi dettagli sul caso di Saman Abbas, scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021 e presumibilmente uccisa dai suoi familiari che le avrebbero imposto un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan.

Saman Abbas-meteoweek.com

Tra i nuovi particolari emersi, un discorso intercettato tra cugino e zio in prigione, da cui vengono fuori dettagli sul presunto delitto. «Io la immobilizzavo per le gambe mentre Danish e l’altro cugino la soffocavano», avrebbe detto il cugino di Saman, Ijaz, come riporta Il Corriere della Sera.

Sarebbe stato un terribile gesto di violenza. In attesa di accertare se il cadavere rinvenuto al capannone appartenga a Saman Abbas (oggi, 23 novembre, ci sarà l’autorizzazione per estrarlo), pare che non vi siano più dubbi su come si sia giunti a questo tragico epilogo. A stabilirlo sarà il tribunale, mentre i legali stanno lavorando per raccogliere evidenze.

«Parlerò, giuro su Allah, parlerò: da nove mesi sono disonorato», dice  Ijaz a Danish Hasnain, ignorando di essere intercettato. Poi confessa di non aver detto ogni cosa e afferma che si «suiciderà», se non potrà parlare con sua madre.

La versione del cugino di Saman sull’omicidio è confermata anche dal fratello della giovane:«Urlava, le hanno tappato la bocca», aveva detto nel corso dell’incidente probatorio. A indicare il punto in cui sarebbe stata sepolta la ragazza sarebbe stato proprio Danish, zio di Saman, che l’avrebbe materialmente uccisa.

La madre di Saman ancora latitante

Nel frattempo, si resta sulle tracce di Nazia Shaheen, mamma di Saman, anche lei sotto accusa per il delitto della figlia. Dopo che il marito è stato arrestato, la polizia la sta cercando in Pakistan. La prima udienza del processo avrà luogo il prossimo 10 febbraio 2023. Il pm ha chiesto e avuto il rinvio a giudizio per le cinque persone coinvolte nella sparizione di Saman, ossia i genitori della ragazza, i due cugini e lo zio. Parte civile si sono costituite l’associazione Penelope, il fratello più piccolo di Saman, la sindaca di Novellara, nonché l’Unione delle Comunità Islamiche del nostro Paese.

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