Risale il prezzo dei carburanti, le aree di servizio annunciano sciopero

Finito l’effetto del decreto del Governo sulle accise, dal 1 dicembre lo sconto sui carburanti sarà notevolmente ridotto: 12 centesimi in più su ogni litro. Le associazioni sindacali della aree di servizio autostradali si preparano a 72 ore di sciopero continuato. 

E’ ricominciato il saliscendi dei prezzi del carburante. Questa mattina nei distributori italiani si è registrato un altro calo dei costi in self service con 1,65 euro/litro per la benzina 1,73 euro/litro per il diesel, ma la riduzione non durerà e i prezzi sono destinati nuovamente a salire entro il periodo natalizio.

Infatti dal 1 dicembre finisce l’effetto delle riduzioni dovuto al taglio delle accise deciso dal Governo, portando lo sconto da 30 a soli 18 centesimi, aumentando quindi il costo al distributore di 12 centesimi al litro. La decisione è stata varata dal decreto legge n. 179 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2022 che rende effettivo il cambiamento dal primo giorno di dicembre.

Per quanto concerne invece il costo del gas metano non si registrano cambiamenti, in quanto il decreto non tocca questo tipo di carburante: l’aliquota accise rimane dunque a zero e l’iva al 5%. Insomma sarà un natale decisamente caro per i consumatori italiani che dovranno fare i conti con la risalita dei prezzi per i carburanti e nessuna novità all’orizzonte per eventuali sconti o riduzioni. Il tutto ovviamente andrà a riflettersi anche sui beni di prima necessità, visto l’aumento relativo dei costi per il trasporti dei materiali.

IN ARRIVO NUOVI SCIOPERI

Intanto e aree di servizio autostradali hanno annunciato un nuovo sciopero di ben 72 ore che partirà alle 22 di martedì 13 dicembre e si concluderà alle 22 del 16 dicembre, per protestare contro gli aumenti. In enorme problema per chi viaggia a cui le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti autostradali Faib, Fegica e Anisa hanno risposto con un comunicato che attacca il Governo.

“Tutto lascia intendere che la bozza di decreto interministeriale che viene fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura abbia l’obiettivo di preservare un sistema ormai incancrenito che ha consentito, consente e, a queste condizioni, continuerà a consentire prima di tutto alle società concessionarie di godere di ingenti rendite di posizione, lucrate sul bene pubblico” si legge nel testo firmato dalle tre sigle.

Secondo Faib, Fegica ed Anisa, le modalità con cui i gestori autostradali hanno disposto di questi beni in concessione “come se fosse una ‘cosa privata’, da sfruttare unicamente a uso e consumo proprio“, ha portato a uno stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi”.

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