La crisi della Juventus scatena la guerra tra John Elkann e Andrea Agnelli

Prima ancora che parenti John e Andrea sono due imprenditori che lavorano nelle società della famiglia Agnelli. Non c’era da salvare solo il prestigio ma anche i conti ed evitare conseguenze ancora più pesanti, per questo Elkann ha messo il denaro davanti ai rapporti familiari. 

Quando John ha preso visione dei documenti e capito a fondo la situazione non ha potuto fare a meno di dare il benservito sia al cugino che a tutto lo staff. Non è solo il danno di immagine che la Juventus ha subito, ma il fatto che il bilancio non poteva che finire alla procura di Torino, viste le evidenti irregolarità che le carte stavano partorendo.

Quella tra John Elkann e Andrea Agnelli è una sorta di resa dei conti, come la descrive questa mattina il Corriere della Sera che svela alcuni dei retroscena che ci sono dietro al terremoto che ha investito la società calcistica più famosa d’Italia, nella quale il successore della dinastia Agnelli indicato da nonno Gianni come il prossimo capo famiglia, ha dovuto mettere il cugino Andrea davanti all’evidenza dei fatti e pretenderne le dimissioni immediate.

Le dimissioni dei consiglieri di amministrazione rappresentano un atto di responsabilità, che mette al primo posto l’interesse della società” è quanto comunica John nel pomeriggio a commento di quanto accaduto. Bisognava salvare il salvabile, la Juventus vale ben 700 milioni di euro, ovvero il il 2 per cento del valore patrimoniale netto di Exor quotato intorno ai 31 miliardi. Si tratta di soldi prima ancora che di prestigio e soprattutto di buoni rapporti familiari.

Voglio ringraziare mio cugino Andrea per averci dato emozioni straordinarie, che non dimenticheremo mai. In questi 12 anni abbiamo vinto tanto. Il merito è soprattutto suo, oltre che delle donne e degli uomini che sotto la sua guida hanno raggiunto obiettivi memorabili” continua la nota di Elkann. La ricapitalizzazione della società era stata imponente: 700 milioni in tre anni ma le perdite sono state di ben 254 milioni, una follia economica dovuta alle mancate vittorie, agli acquisti sbagliati e a una gestione “leggera” dei conti societari.

Il nuovo consiglio sarà di figure di grande professionalità sotto il profilo tecnico e giuridico che avrà il compito di affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi. Confido che la società riuscirà a dimostrare di aver agito sempre correttamente” conclude l’erede di Agnelli. C’è da trovare una via d’uscita a tutto questo, nel frattempo la parte sportiva sarà totalmente nelle mani di Massimo Allegri, proprio colui che è più contestato dai tifosi per non avere saputo dare alla squadra un’impronta nonostante i numerosi e importanti acquisti di questi ultimi anni per riportare la Juventus in cima alla classifica della Serie A e alle vittorie in Europa. Ma oltre ai problemi in procura, la Juventus rischia anche una pesante sanzione sportiva con penalizzazioni in classifica ed esclusione dalle coppe internazionali. Se il presente è nero, il futuro è ancora meno tranquillizzante.

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