Ex vigile a giudizio per stalking: vittima è un assessore alla Cultura

L’assessore alla Cultura del Comune di Mestrino, Roberta Sarasin, aveva sporto denuncia contro l’ex vigile, A.M., a causa di persecuzioni cominciati l’anno scorso. 

Dopo aver denunciato A.M., ex vigile di 65 anni che l’avrebbe stalkerizzata, ora per l’assessore alla Cultura di Mestrino Roberta Sarasin, vittima del suddetto stalking, è stato fatto un altro importante passo: il gup ha infatti deciso di rinviare il suo presunto stalker a giudizio.

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L’uomo, per circa un anno, avrebbe reso impossibile l’esistenza alla donna che, stufa delle attenzioni indesiderate da parte dell’uomo, ha sporto denuncia contro di lui. Ci sarà quindi un processo, ed è previsto per il 9 gennaio 2024. Certo, i tempi sono lunghi ma l’assessore si è detta fiduciosa che si giunga a una soluzione.

L’incubo per l’assessora, che ha 44 anni, è cominciato l’anno scorso, nel mese di maggio, quando l’ex vigile ha iniziato, in modo alquanto insistente, a farsi vedere davanti al suo negozio nel centro del paese, per poi inseguirla e pedinarla in diverse occasioni. Una persecuzione insopportabile, che ha generato nella 44enne una forte condizione di ansia, al punto che ha dovuto cambiare molte cose nella sua vita quotidiana.

Il 65enne, che non era affatto spaventato dalla donna che in diverse occasioni gli ha detto di lasciarla in pace, si è addirittura recato a Roma, nel nuovo in cui la donna ha una nuova attività in zona Prati, che nello specifico è un’enoteca. Quest’ultimo episodio si è verificato di recente.

Lo scorso martedì, 29 novembre, come chiesto dal pm Roberto Piccione, l’uomo, ex vigile 65enne, è stato rinviato a giudizio. Il 25 novembre scorso, è stata celebrata la giornata contro la violenza sulle donne e in merito a questo, l’assessora alla Cultura Roberta Sarasin ha scritto tramite social, annunciando la notizia del suo stalker che è stato mandato a processo.

«Oggi il mio stalker è stato rinviato a giudizio! La giustizia esist. Un ringraziamento va al mio avvocato Carlo Bermone e a tutte le persone che mi sono state vicino in questo periodo non facile. La violenza psicologica non sempre è meno importante di quella fisica», sono state le parole dell’assessora alla Cultura, dopo la notizia.

 

 

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