Ucraina, la strage dei civili dall’inizio della guerra: ecco quanti sono morti finora

L’Onu ha fatto delle stime sui morti civili durante il conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio. Le cifre purtroppo sono sconfortanti.

Molti anche i bambini morti a causa della guerra lanciata da Mosca. Ma si tratta di cifre, avvertono le Nazioni Unite, sicuramente al ribasso, che sottostimano la reale portata delle perdite civili. Da ieri, fino a oggi, l’alto commissario per i diritti umani Volker Turk sarà a Kiev.

È un bilancio pesantissimo quello delle vittime civili in Ucraina da quando, lo scorso 24 febbraio, è scattata quella che per il Cremlino è ancora una “operazione militare speciale”. Ma quella che doveva essere un’operazione chirurgica si è ben presto trasformata in una guerra vera e propria. Che come tutte le guerre moderne aggredisce prima di tutto di civili.

Finora i civili morti durante l’invasione russa ammontano a 6.702. La stima proviene dall’ufficio dell’alto commissario Onu per i diritti umani. Oltre il 43 per cento delle vittime stimate (2.626 morti) sono uomini, 1.794 invece le donne uccise. E non mancano anche le vittime tra i più piccoli: sono più di 400 i morti tra bambini (212) e bambine (174).

Alta anche la cifra dei feriti nella popolazione civile: per l’Onu sono 17.181. Ma si tratta, avvertono le Nazioni Unite di stime certamente al ribasso. Soltanto lo scorso mese di novembre sono morti 162 civili, i feriti sono stati 526.

Le ultime notizie dal fronte della guerra

Nel frattempo la guerra, anche a distanza, tra Mosca e Kiev prosegue senza esclusione di colpi. Martedì un drone ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk, ai confini con l’Ucraina. Ne ha dato notizia sui social network il governatore della regione, Roman Starovoyt. Il giorno prima il ministero della Difesa russo aveva puntato il dito contro il governo di Kiev. Mosca accusa gli ucraini di aver cercato di colpire obiettivi all’interno del territorio della Federazione russa servendosi sempre di droni “di fabbricazione sovietica”.

“A seguito di un attacco di droni nell’area dell’aeroporto di Kursk, un serbatoio di carburante ha preso fuoco. Non ci sono vittime”. Così ha dichiarato scritto Sarovoyt. Il governatore non ha  specificato la provenienza del drone. Ha aggiunto invece che le operazioni per spegnere l’incendio causato dall’attacco erano ancora in corso di svolgimento. Stando all’intelligence britannica gli attacchi sferrati nel cuore della Russia hanno colpito a Engels la principale base operativa della Russian Long Range Aviation (LRA) nella Russia occidentale. Si tratta di una base che ospita oltre 30 bombardieri pesanti. Per i servizi britannici adesso la cosa più probabile è che l’LRA possa rispondere “spostando temporaneamente i bombardieri in altri aeroporti dispersi” sul territorio della Federazione russa.

Il bollettino degli 007 britannici

L’ultimo bollettino di aggiornamento degli 007 di Londra ricorda come i bombardieri siano una parte importante nel “deterrente nucleare della Russia e sono stati spesso utilizzati anche per lanciare missili da crociera convenzionali contro l’Ucraina“. Ecco perché appare probabile conclude il bollettino, che la catena di comando russa cerchi di identificare e punire severamente gli ufficiali dell’esercito che verranno ritenuti colpevoli di aver reso possibile l’attacco.

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