Il calciatore Manolo Portanova condannato a sei anni per stupro di gruppo

La condanna nel primo grado di giudizio arriva anche per lo zio del calciatore genoano per i fatti risalenti alla fine di maggio dell’anno scorso.

Rinviato a giudizio invece l’amico che aveva scelto il rito ordinario.

Condannato in primo grado Manolo Portanova, il centrocampista 22enne del Genoa e dell’Under 21. Il giudice delle udienze preliminari, Ilaria Cornetti, lo ha condannato con rito abbreviato a 6 anni di carcere (più 100mila euro di provvisionale) per violenza sessuale di gruppo e lesioni a danno di una studentessa romana di 21 anni.

Insieme a lui è stato condannato anche lo zio Alessio Langella (6 anni anche per lui). Invece l’amico Alessandro Cappiello, che aveva optato per il rito ordinario, è stato rinviato a giudizio per il medesimo reato. Mentre un quarto indagato, minorenne all’epoca dei fatti, verrà giudicato Tribunale dei minori di Firenze. Uscendo dall’aula del tribunale dopo la sentenza di condanna, il giocatore ha ribadito la propria innocenza.

L’offerta e il rifiuto del risarcimento

La difesa del 22enne in forza al Genoa, guidata dall’avvocato Gabriele Bordoni, aveva offerto 25 mila euro alla studentessa. Al tempo stesso i difensori di Portanova escludevano con «assoluta certezza» che si fosse consumata una violenza sessuale. Con la giovane ci sarebbe stato solo un rapporto consenziente. Il gesto risarcitorio, aveva spiegato la difesa del calciatore genoano, non equivaleva in alcun modo a un’ammissione della violenza, ma esprimeva solo «il non aver compreso, perché mal manifestato, la decisione della studentessa di interrompere il rapporto».

Un’offerta però respinta dalla studentessa che ha ribadito, come accaduto durante le indagini e nel dibattimento, di non essere stata consenziente e di averlo manifestato in più occasioni a Portanova e ai suoi amici. Alla fine della requisitoria il pm Nicola Marini aveva avanzato la richiesta di condannare a 6 anni Portanova, la stessa pena chiesta dalla pubblica accusa anche a carico di Langella, oltre al rinvio a giudizio per Alessandro Cappiello.

I fatti risalenti a fine maggio 2021

Gli eventi sono risalenti alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021. Lo scenario in cui sarebbero avvenute le presunte violenze è quello di un piccolo appartamento nel centro storico di Siena. È qui che Portanova e la ragazza si sarebbero appartati fino all’arrivo di altri tre giovani che avrebbe dato il via alla violenza di gruppo. A detta degli imputati la giovane era consenziente. Portanova successivamente era finito agli arresti assieme allo zio Alessio Langella e all’amico Alessandro Cappiello. Il quarto giovane coinvolto, allora minorenne, era stato denunciato invece al Tribunale dei minorenni di Firenze.

Gli esami irripetibili per cercare video, foto e messaggi riguardanti l’accaduto erano stati eseguiti anche sul cellulare della studentessa. Inizialmente il suo legale aveva ipotizzato, eventualmente, anche l’ipotesi di reato di revenge porn», successivamente caduta nel prosieguo delle indagini.

Durante l’inchiesta era emerso poi che nella camera dove Portanova si era appartato con la 21enne era entrato inizialmente anche il minorenne. La sua presenza era stata accettata dalla ragazza perché era buio e il nuovo entrato se ne sarebbe stato in un angolo senza prendere parte all’incontro amoroso. La violenza di gruppo sarebbe scattata con l’entrata nella stanza degli altri due giovani accusati di stupro ai danni della studentessa che avrebbe anche provato a difendersi.

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