“Con la tua testa ci gioco a pallone”: arrestato stalker che minacciava l’ex

Indagato con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex-compagna, un uomo residente a Catania è stato posto agli arresti domiciliari e gli è stato imposto di tenersi distante almeno 500 metri dalla donna. Le minacce e le violenze venivano perpetrate anche davanti al figlio della coppia.

Un uomo di 36anni residente a Catania è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori e lesioni personali nei riguardi dell’ex-compagna, il tutto accompagnato da minacce anche davanti al figlio della donna. Pare che in un episodio le abbia anche mostrato la pistola che teneva nascosta dentro i calzoni.

Domani con la tua testa ci giocheremo a pallone” sarebbe una delle frasi intimidatorie che il responsabile aveva pronunciato alla donna, parole che hanno motivato la procura di Catania a chiedere al gip la misura cautelare con arresti domiciliari per il pericoloso stalker. L’uomo ha anche ottenuto il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla vittima.

Le persecuzioni sarebbero iniziate al termine della loro relazione e non si è fermato nemmeno davanti al bambino di lei, presente alle minacce. La sua aggressività era decisamente peggiorata dopo la decisione del Tribunale di affidare il figlio minore a entrambi i genitori. L’uomo utilizzava i momenti stabiliti dal giudice in cui poteva incontrare il figlio per perseguitare la donna con tanto di minaccia di sottrargli il ragazzino per portarlo al casa dell’ex-suocera. In un altro episodio l’avrebbe anche colpita alla testa e al viso provocandole delle ferite.

SIGARETTA SPENTA NELL’OCCHIO

Un episodio simile è stato registrato alcuni giorni fa in provincia di Trento, dove i carabinieri sono dovuti intervenire per fermare un uomo che aveva aggredito una donna per avere spento una sigaretta nell’occhio della propria convivente per motivi legati alla gelosia e aggredito alcuni degli avventori del bar intervenuti a calmarlo. I militari sono riusciti a bloccare con molta fatica l’aggressore, infine lo hanno ammanettato e arrestato.

La vittima è stata portata d’urgenza in ospedale mentre per l’aggressore, un uomo di 27 anni, è stato richiesto il giudizio per direttissima con l’accusa di lesioni, oltraggio, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Attualmente si trova nelle camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Borgo Valsugana, secondo quanto disposto dall’autorità giudiziaria di Trento. È stata anche attivata la procedura del Codice rosso, la normativa a tutela delle donne in vigore dal 2019. I fatti si sono svolti lo scorso 11 dicembre.

Impostazioni privacy