Manovra, pronti gli emendamenti del Governo: stop a tetto contante e pos

Il Governo Meloni ha preparato un maxiemendamento per modificare alcuni punti della nuova legge di Bilancio: rinuncia allo stop al pos, nuove norme su pensioni e intercettazioni. 

E’ stata una delle manovre economiche più contestate degli ultimi anni, inevitabile quindi che alla fine il Governo Meloni dovesse rinunciare ad alcune scelte, mediando con gli alleati per trovare una formula. Il tutto si è svolto in pochi giorni e alla fine ha scontentato praticamente tutti.

Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha dovuto fare un lungo lavoro di cesura con la Commissione Bilancio della Camera per promuovere e fare votare il maxiemendamento che rivede molti punti fondamentali “con “misure di carattere sociale che riteniamo significative“, come ha dichiarato alla stampa questa mattina.

Manca poco alla chiusura, il testo infatti deve essere approvato dal Parlamento entro natale. Protestano le opposizioni che affermano di non avere avuto il tempo di visionare il nuovo testo, accusando il Governo di avere creato una grande confusione e di avere addirittura copiato alcuni emendamenti. Ecco i punti principali in cui viene modificata la nuova legge di Bilancio del Governo Meloni.

TETTO DEL CONTANTE E POS

Eliminata la decisione di innalzare il tetto del contante che rimane quindi a 5mila euro. Per quanto riguarda l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici, viene eliminato anche il limite di 60 euro, una decisione presa dopo la mediazione del ministro Raffaele Fitto con la Commissione europea. La motivazione è quella di evitare l’evasione fiscale, in linea con gli obiettivi posti dal Pnrr.

PENSIONI

Lo sciopero nazionale indetto venerdì da Cgil e Uil aveva come obbiettivo quello di far alzare la voce ai sindacati per tentare una mediazione con il Governo e placare le tensioni, passa quindi una rivalutazione delle pensione all’85% dell’inflazione, fino a cinque volte il minino così come chiedevano le parti sociali. L’innalzamento delle pensioni minime arriva a 600 euro lordi al mese per gli over 75 a partire dal 2023.

Si è aumentato da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo determinato i beneficiari del Reddito di cittadinanza” afferma Giorgetti al termine della mattinata, “permette di coprire di fatto l’intera platea dei nuovi assunti“.

Per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivalutati in questo modo: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5000 euro).

REDDITO DI CITTADINANZA E SALARIO MININO

Questo è il vero pomo della discordia, in particolare con il Movimento 5 Stelle che ne ha da sempre fatto una propria bandiera. Il Reddito verrà tagliato, con un aumento da 20 a 25mila euro del tetto di reddito sotto il quale il cuneo fiscale sarà tagliato del 3%, il bonus scenderà da 8 a 7 mesi con un risparmio per le casse dello Stato di 349 milioni. Aumenta da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi assume a tempo indeterminato i beneficiari del sussidio.  Il Pd intanto ha presentato un emendamento per l’introduzione del salario minimo, mal visto dalla maggioranza,

TASSE

Si alla flat tax per gli autonomi al 15% fino a 85mila euro. Le cartelle esattoriali emesse fino al 2015 e sotto i mille verranno rottamate, come su proposta della Lega, la riduzione dell’Iva sui pellet scende dal 22 al 10% e non al 5% come inizialmente pensato.

OPZIONE DONNA

Rimane invariata almeno per il 2023, con la possibilità di andare in pensione anticipata se si hanno raggiunto i 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio e con un limite massino di 2 anni. Previste però categorie particolari: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi.

ASSUNZIONI PER I GIOVANI

Forza Italia insisteva su questo punto, che definisce insufficiente nonostante sia “un buon inizio“. Si prevede una decontribuzione per chi assume  nella propria azienda di 8mila euro per ogni posto di lavoro. FI chiedeva una esenzione totale, ma non è stata accontentata.

SCUOLA

30 milioni di euro in più a partire dal 2023 per le paritarie. Una scelta che lascia insoddisfatti tutti quanti e che non contribuisce in praticamente nessun modo nella crescita e miglioramento delle infrastrutture scolastiche pubbliche.

INTERCETTAZIONI

Nuove norme per le intercettazioni per attività di intelligence. Le responsabilità vengono passate dal ministero della Giustizia al sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica le spese per le intercettazioni e le intercettazioni possono durare un massimo di 40 giorni prorogabili su richiesta del procuratore generale. Va redatta una sintesi del loro contenuto da inoltrare al Copasir.

CACCIA LIBERA

Da Alleanza Verdi e Sinistra affermano di apprender “con grande stupore che la motivazione di ammissibilità del famigerato emendamento Foti sulla caccia libera riguarda le finanze dello Stato. Ho infatti chiesto al Presidente della commissione Bilancio e al Presidente della Camera di fornirci spiegazioni sulla contestabile ammissibilità dell’emendamento alla Manovra e la risposta, giunta oggi, è che la liberalizzazione della caccia farebbe risparmiare risorse alle casse dello Stato. È sconvolgente che un argomento così delicato come gli equilibri ambientali e faunistici siano trattati in questo modo”.

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