Greta Beccaglia dopo la condanna: “Vittoria per tutte le donne vittime di violenza e umiliazioni”

Greta Beccaglia dopo la condanna: “Vittoria per tutte le donne vittime di violenza e umiliazioni”. E ha poi spiegato: “Ricevo ancora insulti e minacce anche contro la mia famiglia”.

Un anno e sei mesi all’uomo che palpeggiò il sedere della giornalista Greta Beccaglia, in diretta televisiva fuori dallo stadio al termine di una partita di calcio. Dopo la denuncia è arrivata la sentenza per il ristoratore marchigiano Andrea Serrani, che oltre alla condanna tramite rito abbreviato, dovrà provvedere al risarcimento della donna oltre che l’Ordine dei giornalisti.

Greta Beccaglia dopo la condanna Vittoria per tutte le donne vittime di violenza e umiliazioni - meteoweek.com
Greta Beccaglia dopo la condanna: “Vittoria per tutte le donne vittime di violenza e umiliazioni” – meteoweek.com

Soddisfatta Beccaglia, che ha parlato di una battaglia vinta. Una battaglia “che non è soltanto mia ma di tutte le donne. Nessuno ha il diritto di violare i nostri diritti, di considerare il nostro corpo come un trofeo; nessuno deve più umiliarci, denigrarci, considerarci un oggetto”, ha infatti raccontato al Corriere della Sera.

“Il denaro del risarcimento andrà a una Onlus”

Oltre a dover scontare la condanna, il ristoratore sarà dunque chiamato a risarcire Beccaglia, con una cifra che verrà stabilita in sede di tribunale civile. Al momento, si parla di un versamento di 15mila euro in via provvisoria. Altri 10mila invece dovranno essere versati alle casse dell’Ordine dei giornalisti nazionale e Toscano e dell’Associazione Stampa Italiana, costituitisi parte civile nel processo. La giornalista, però, ha dichiarato nell’ultima intervista che tutto il denaro del risarcimento verrà donato a una onlus che combatte per i diritti violati delle donne in tutto il mondo.

Nel frattempo, all’uomo ha rivolto parole con le quali lo invita a riflettere: “Spero che abbia capito il male che mi ha fatto, e che questa condanna sia di esempio. Non provo odio, solo tristezza”. Beccaglia ha poi sottolineato l’importanza di prendere questa vicenda come esempio, come monito – nella speranza che permetta di far capire “a lui e a tanti altri” che “toccare, oltretutto con violenza, il sedere a una donna, è un gesto abominevole e non un atto goliardico”. In quel gesto, definito spesso come “innocente” e “scherzoso”, non c’è infatti “niente di allegro, nulla di carnevalesco”. Si tratta soltanto di un “atto di terribile umiliazione”, di una “violenza”.

Pare, però, che per molti sia difficile capire questo concetto. Tanto che la giornalista ha spiegato di continuare a ricevere insulti e minacce. “Continuo a ricevere messaggi, anche in questo momento, di persone, anonime, che mi accusano di aver rovinato una persona, di essere una ragazza cattiva, senza cuore”, ha raccontato nell’intervista. E ancora, diversi messaggi minatori contro la sua famiglia. “In una missiva era stata allegata la foto di un uomo nudo. Ne ricevo continuamente ancora oggi. Ma resisto, non mi piego”, ha infine ribadito la donna.

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