Zelensky in visita a Washington: cosa ha chiesto e cosa ha ottenuto?

L’Ucraina riceverà nuovi aiuti militari ed economici, ma Zelensky chiedeva molte più armi. In realtà Biden ha provato a verificare se ci sono possibilità di iniziare a trattare con Mosca una pace, al momento però l’obiettivo appare lontano. 

Il viaggio di Volodymyr Zelensky a Washington è stato il primo del presidente ucraino fuori dal suo Paese dall’inizio della guerra di invasione messa in atto dalla Russia. Il suo obbiettivo era chiaro fin dall’inizio: chiedere alla Casa Bianca ulteriore appoggio da parte degli Stati Uniti, in particolare con l’invio di armi.

Il Congresso americano ha dato l’ok a 47 miliardi di dollari in aiuti previsti per il 2023 nonostante la maggioranza repubblicana ostile a Biden, è servito tutto il carisma di Zelensky nei riguardi dei legislatori e dell’opinione pubblica per riuscire a ottenere l’accordo. Zelensky è riuscito anche a ottenere il sì americano allo schieramento dei missili Patriot.

Ma l’Ucraina chiede armi sempre più potenti e questo potrebbe non piacere agli americani. Stando a quanto riferisce il Washington Post, non tutto ciò che Zelensky ha chiesto è stato accettato, soprattutto perché ora Joe Biden appare decisamente riluttante alle richieste del leader ucraino in quanto vorrebbe trovare finalmente una strada per le trattative con Putin che possano concludere le ostilità.

Il presidente ucraino un tweet intitolato “La mia lista dei desideri di Natale” ha stilato quanto desidera in termini di armamenti: altri 1,85 miliardi di dollari di assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti, quattro tipi di armi che l’amministrazione Biden ha rifiutato, tra cui carri armati avanzati e missili a lungo raggio e il sistema di difesa aerea Patriot, che è invece stato incluso nel nuovo pacchetto.

Secondo il Washington Post l’obbiettivo di Biden era ben diverso da quello del suo omologo ucraino: il presidente americano voleva “sondare il pensiero di Zelensky sulla possibilità di un negoziato“. La decisione rimane nelle mani di Kiev ma “Biden rimane preoccupato di non spingersi troppo oltre, troppo in fretta, per paura di un’escalation” militare. Insomma i combattimenti continuino e sia rifornisca Kiev ma tutto questo deve avere una conclusione e in tempi brevi.

Riferisce ancora la testata americana che le possibilità di negoziato potrebbero essere di tre tipi: piano di pace proposto da Zelensky con il ritiro russo da tutto il territorio ucraino occupato, compresa la Crimea e le aree del Donbass prese nel 2014; ritiro entro le linee del 2014; ritiro dal Donbass, ma non la Crimea. Il presidente ucraino sembra ostinato ad accettare solo la prima e Biden sta provando a fargli cambiare idea, allo stesso tempo però nemmeno Putin sembra intenzionato a nessuna delle tre soluzioni.

Kiev vorrebbe addirittura fermare gli attacchi andando a colpire Mosca sul suo territorio, ovvero da dove partono i missili dei bombardamenti. Ma questo potrebbe scatenare una guerra totale che né gli Usa né il mondo potrebbero permettersi. Alla fine quindi la visita di Zelenksy a Washington è una vittoria a metà per tutti i fronti coinvolti, un tentativo di gettare le basi per una soluzione diplomatica. La guerra sembra però destinata a durare ancora a lungo.

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