A Davos l’Europa lancia il nuovo piano industriale green

La presidente della Commissione europea von der Leyen presenta il progetto economico europeo che punta sulle energie rinnovabili e dichiara guerra alla Cina sui suoi tentativi di far delocalizzare le aziende. 

Realizzare la transizione verso le emissioni zero senza creare nuove dipendenze“. E’ questo l’idea auspicata da Ursula von der Leyen durante il Forum economico di Davos che ha presentato il nuovo Piano industriale del Green deal che punta sulle energie rinnovali “come l’eolico, il solare e il nucleare. Non è più l’ambiente ma la sicurezza energetica“.

Se oggi il rapporto fra gli investimenti nelle fonti fossili e quelli nelle rinnovabili è 1 contro 1,5, “dovrà salire a 1 contro 9“, un dato che richiederà un enorme sforzo di finanziamento da parte dei Paesi avanzati a favore “dei Paesi emergenti, dove il costo del capitale è molto più alto“.

“È il nostro piano per rendere l’Europa la patria della tecnologia pulita e dell’innovazione industriale sulla rotta dell’azzeramento delle emissioni . dichiara la presidente della Commissione europea -. Coprirà quattro pilastri chiave: il contesto normativo, il finanziamento, le competenze e il commercio“.

Tra gli obbiettivi c’è quello di evitare la delocalizzazione delle aziende soprattutto in direzione della Cina che dal punto di vista ambientale ha regolamentazioni decisamente meno restringenti. La Cina ha “apertamente incoraggiato le aziende energivore europee a delocalizzare nel suo territorio” afferma von der Leyen. “Vediamo tentativi aggressivi della Cina di attrarre la nostra capacità industriale” per questo motsivo l’Ue “userà tutti gli strumenti per gestire pratiche inique e non esiteremo ad aprire inchieste se valutiamo che le nostre forniture o altri mercati sono distorti dai sussidi cinesi.

“Per mantenere l’attrattività dell’industria europea è necessario essere competitivi con le offerte e gli incentivi attualmente disponibili al di fuori dell’Ue. Per questo proporremo di adeguare temporaneamente le nostre norme sugli aiuti di Stato per velocizzarle e semplificarle. Calcoli più facili. Procedure più semplici. Approvazioni accelerate. Per esempio, con semplici modelli di agevolazioni fiscali” ha evidenziato von der Leyen.

LE PAROLE DI GIORGETTI

A tal proposito dall’Italia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dichiara: “Dovremmo stare attenti a non replicare all’interno della Ue le stesse dinamiche di agguerrita competizione che l’Ira ha determinato tra Usa ed Europa. Vorrei anche ricordare che abbiamo progetti comuni, come gli Ipcei che sono la dimostrazione dell’importanza di percorsi di sviluppo europeo per l’industria dell’innovazione tecnologica. Grazie anche agli effetti di ricaduta, tutti gli Stati membri beneficerebbero direttamente o indirettamente di questi fondi. Potremmo sfruttare l’efficacia di strumenti comuni come Next Generation Eu e Sure, che possono essere replicati con successo nel contesto dell’attuale crisi“.

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